Catturare Messina Denaro, l'inchiesta: Campo incontrò il latitante
Secondo un'informativa del Ros, nel maggio del 2012 racconterà a Leo Sutera di essere rimasto sorpreso perché era stato riconosciuto ma, dal canto suo, non aveva invece compreso di trovarsi di fronte al numero uno di Cosa Nostra
Catturare l'imprendibile Matteo Messina Denaro. E per farlo, per sviluppare le indagini sulla ricerca del super latitante di Castelvetrano, investigatori e inquirenti hanno "studiato" - e c'è una informativa del raggruppamento operativo speciale dei carabinieri - anche l’incontro fra Pietro Campo e Leo Sutera. C'è, a tal riguardo, una nota riservatissima relativa ad un incontro del 22 maggio del 2012. Nota che è stata inviata dal Ros al Pm della Dda Claudio Camilleri.
Il boss Sutera e Matteo Messina Denaro, il Gip: "Forti legami fra i due"
I carabinieri, che parallelamente alla Squadra mobile che indagava su Pietro Campo e gli altri boss della provincia agrigentina, cercavano Matteo Messina Denaro, sottolineano: "Le microspie poste sul terreno dove si incontrano Campo e Sutera, nonostante le esasperate forme di cautela dei due che per l’intera durata dell’incontro di circa 45 minuti camminano ininterrottamente per la campagna, hanno consentito di intercettare un brano, della durata di circa quattro minuti, nel quale vi sono dei riferimenti inequivocabili alla figura del latitante, con l’aggiunta di particolari che possono essere di grande importanza al fine della sua localizzazione. Ad ogni modo – aggiungono – spicca quale elemento cardine dell’intera manovra investigativa il ruolo di Leo Sutera, vero snodo degli interessi del latitante su scala extraprovinciale, emergendo come esponente apicale di Cosa Nostra agrigentina e confermandosi quale interlocutore privilegiato e di pari livello dell’omologo capo della provincia di Trapani".
Una vita sotto controllo, il boss Sutera e il rapporto con le microspie
Pietro Campo racconterà di avere incontrato l’ultima primula rossa e di essere rimasto sorpreso perché era stato riconosciuto ma, dal canto suo, non aveva invece compreso di trovarsi di fronte al numero uno di Cosa Nostra. L’incontro è filmato e documentato. Sutera e Campo camminano in aperta campagna. Poi commettono l’errore di fermarsi davanti alla capanna di lamiera dove le microspie registrano una conversazione ritenuta di enorme utilità dagli inquirenti.
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Campo, invitato dal "palermitano" a mangiare un agnello, racconta: "Entro e chi c’è? La faccia era conosciuta, però un po’ asciutto. Mi ha detto “buongiorno” e mi ha dato la mano». Campo prosegue: «Lui fu cornuto che mi ha riconosciuto e io no. La faccia era conoscente, però non ero convinto". Il superlatitante di Castelvetrano, in sostanza, raccomanda di far lavorare una persona nel territorio di loro competenza. Per rafforzare il concetto gli avrebbe anche rappresentato la circostanza di averne già parlato con Leo Sutera. Poi Messina Denaro, secondo gli inquirenti, sarebbe stato appartato da alcuni fiancheggiatori e fatto allontanare.