rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia Canicattì

Racket dei funerali, scontro fra difesa e tribunale: ricusati giudici

I legali degli imputati sostengono che via sia stata "un'anticipazione del giudizio", del caso si occuperà la Corte di appello

La trasmissione degli atti alla Procura di un teste per l’accusa di falsa testimonianza apre uno scontro processuale fra difesa e giudici che si materializza con una ricusazione che, però, andrà formalizzata in Corte di appello come prevede il codice. Il processo è quello scaturito dall’inchiesta “Vultur” che ricostruisce alcune vicende mafiose a Canicattì e Camastra. 

Sul banco degli imputati siedono Rosario Meli, 69 anni, di Camastra; il figlio Vincenzo Meli, 46 anni, di Camastra; Calogero Piombo, 65 anni, di Camastra; e Calogero Di Caro, 70 anni, di Canicattì. Le accuse ipotizzate sono di associazione mafiosa ed estorsione. 

Fra le accuse contestate a Meli, in concorso con i figli Vincenzo e Giuseppe (la cui posizione è stata separata) e Piombo, quella di avere estorto denaro ai titolari di un’agenzia di onoranze funebri di cui sarebbero stati, in passato, soci di fatto. All'udienza precedente è stato ascoltato il ristoratore Domenico Casuccio, cognato di Vincenzo De Marco, titolare di un’agenzia di onoranze funebri che avrebbe subito un taglieggiamento da parte di Rosario Meli. 

Il teste, sempre all’udienza precedente, su richiesta del pubblico ministero Maria Teresa Maligno, era stato denunciato per falsa testimonianza. In sostanza il collegio di giudici presieduto da Luisa Turco, con a latere Rosanna Croce ed Enzo Ricotta, aveva disposto la trasmissione degli atti alla Procura. L’avvocato Antonio Gargano, ieri, ha sollevato una particolare questione giuridica sostenendo che “la trasmissione degli atti alla Procura rappresenta un’anticipazione del giudizio se fatta durante il dibattimento”. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio e dopo essere usciti hanno letto un’ordinanza con la quale precisano che “la trasmissione degli atti alla Procura non rappresenta un’anticipazione del giudizio” perché non implica una valutazione sul contenuto delle dichiarazioni. I difensori (nel collegio anche gli avvocati Giuseppe Barba, Giovanni Castronovo e Santo Lucia) hanno a quel punto ricusato il tribunale. La procedura prevede che la questione debba essere sottoposta alla valutazione della Corte di appello.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Racket dei funerali, scontro fra difesa e tribunale: ricusati giudici

AgrigentoNotizie è in caricamento