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Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia

Imprenditore accusato di avere fatto affari grazie ai boss, nuovi atti della procura

La sentenza del processo a carico di Calogero Romano potrebbe slittare dopo il deposito agli atti del provvedimento della sezione misure di prevenzione che gli ha confiscato beni per 120 milioni di euro

Il sostituto procuratore generale Rita Fulantelli, nelle scorse ore, ha depositato nuovi atti in vista dell'udienza del processo, in programma martedì, nei confronti dell'imprenditore di Racalmuto Calogero Romano, 62 anni, condannato in primo grado a 6 anni e 6 mesi di reclusione per l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

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La circostanza potrebbe portare a un rinvio della sentenza, prevista per martedì, qualora i difensori - gli avvocati Salvatore Pennica e Nino Caleca - dovessero chiedere di interloquire alla richiesta di produzione.

Romano, che in primo grado è stato riconosciuto colpevole di avere fatto affari con le sue imprese grazie alla vicinanza con esponenti di Cosa Nostra, nelle scorse settimane è stato destinatario di un provvedimento di confisca dei beni, per un valore stimato di 120 milioni di euro, e di applicazione della sorveglianza speciale.

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Ed è proprio questo decreto che il pg ha depositato dandone avviso, oltre che ai legali dell'imputato, ai difensori di parte civile Daniela Posante, Ignazio Valenza e Francesco Mulieri che rappresentano, rispettivamente, la Provincia regionale di Agrigento, il Comune di Racalmuto e la Regione siciliana. Lo stesso pg, in precedenza, aveva chiesto la conferma della condanna.

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