rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia Palma di Montechiaro

"Boss ergastolano in permesso premio minaccia e spintona il caposcorta", slitta processo per problemi tecnici

La piattaforma Teams non ha funzionato: secondo rinvio dell'udienza a carico del 63enne Ignazio Ribisi imputato di violenza a pubblico ufficiale

Un problema tecnico nell'attivazione del collegamento da remoto con la piattaforma Teams fa slittare, per la seconda volta, il processo a carico del boss Ignazio Ribisi, 63 anni, di Palma di Montechiaro - da oltre un quarto di secolo in carcere, al 41 bis, per scontare un ergastolo per associazione mafiosa e omicidio - accusato di violenza a pubblico ufficiale. 

"Bastardo e indegno, stai zitto... qua sono a casa mia e comando io. Se mi metto a gridare - avrebbe detto - faccio arrivare un sacco di persone". Questo l’episodio, risalente al 19 novembre del 2016, per cui è finito a giudizio. Ribisi, che ha nominato come difensore l'avvocato Raimondo Tripodo, in occasione di un permesso premio che gli era stato concesso dal magistrato di sorveglianza di Sassari, fu accompagnato dalla polizia penitenziaria nell'abitazione dei suoi familiari con cui aveva avuto l'autorizzazione di trascorrere un breve periodo di alcune ore.

Al momento di salutare la moglie, però, avrebbe aggredito un ispettore che aveva l'incarico di capo scorta. All'origine del suo disappunto il divieto del poliziotto di far consegnare alla donna un vassoio di pasticcini. Dopo le minacce e gli insulti, avrebbe gridato alla moglie di consegnargli lo stesso il vassoio, spingendo il braccio dell'ispettore e aggiungendo: "Anche se ho l'ergastolo io e te ci incontreremo". 

Il processo, davanti al giudice Andrea Terranova, è stato aggiornato al 21 marzo dopo l'inconveniente tecnico che non ha reso possibile il collegamento dal carcere di Opera.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Boss ergastolano in permesso premio minaccia e spintona il caposcorta", slitta processo per problemi tecnici

AgrigentoNotizie è in caricamento