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Venerdì, 19 Aprile 2024
Operazione Xydi

L'inchiesta sulla rete di Messina Denaro, nuovi atti al processo

I pm depositano decine di migliaia di intercettazioni e documenti di polizia giudiziaria sulla presunta gestione mafiosa delle mediazioni agricole

Ventiseimila pagine di attività integrativa di indagine che scandaglia, in particolare, il settore delle mediazioni agricole che - sostiene la Direzione distrettuale antimafia - sarebbe stata condizionata dal racket mafioso e avrebbe consentito grossi affari agli affiliati del clan. 

Sono state depositate dai pubblici ministeri Alessia Sinatra e Claudio Camilleri al processo "Xydi" a carico del boss Giuseppe Falsone e di altri 8 imputati fra presunti affiliati e persino un ispettore di polizia. L'inchiesta, in particolare, oltre a ribadire il ruolo del super boss Matteo Messina Denaro, ha disarticolato il nuovo mandamento di Canicattì che sarebbe stato rimesso in piedi dall'imprenditore Giancarlo Buggea, libero dopo avere scontato una condanna, insieme alla compagna-avvocato Angela Porcello. 

Anche la coppia, secondo quanto avrebbero accertato le indagini, avrebbe condizionato il settore delle sensalie nel settore agricolo che sarebbero state condizionate da estorsioni e ricatti. La Dda, adesso, ha depositato una corposa attività integrativa di indagine che metterebbe meglio a fuoco questi aspetti dell'inchiesta. Intercettazioni, relazioni di servizio e atti di polizia giudiziaria: decine di migliaia di pagine approdate nel processo giunto alle battute iniziali.

La presidente della seconda sezione penale Wilma Angela Mazzara, a conclusione dell'ultima udienza, ha fatto sapere che non ci sarà più, come ipotizzato in un primo momento, uno spostamento in trasferta (si era fatta l'ipotesi del carcere di Regina Coeli) per sentire i pentiti.

Le tabelle di marcia fitte degli uffici giudiziari non consentono spostamenti e così saranno sentiti in videoconferenza al tribunale di Agrigento. Si comincia il 30 novembre con l'audizione del favarese Giuseppe Quaranta, ritenuto l'ex capomafia di Favara e braccio destro del sabettese Francesco Fragapane a capo del clan della montagna. 
Fissate altre due udienze per il 14 e il 21 dicembre per sentire i primi testi della lista della procura.

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