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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mafia

Mafia, la maxi inchiesta "Xydi": la Dda insiste e chiede altri tre arresti

Il pool di pm che coordina l'indagine sul nuovo mandamento di Canicattì e sui legami con Matteo Messina Denaro si rivolge al tribunale del riesame dopo la decisione dei gip di non disporre alcuna ordinanza cautelare nei confronti di di Giuseppe Pirrera, Gianfranco Roberto Gaetani e Antonino Oliveri

Altri tre arresti per alcuni indagati finiti in carcere il 2 febbraio, giorno del blitz "Xydi", e poi tornati in libertà per effetto dei provvedimenti dei gip di Agrigento, Alessandra Vella e Stefano Zammuto, e del gip di Palermo, Lirio Conti: la Dda insiste e si rivolge al tribunale del riesame per ribaltare le ordinanze che non convalidavano i fermi e non applicavano alcuna misura.

I pm Claudio Camilleri, Geri Ferrara e Gianluca De Leo, in particolare, chiedono di disporre l'arresto di Giuseppe Pirrera, 61 anni, di Favara; Gianfranco Roberto Gaetani, 53 anni, di Naro e Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì.

L'operazione, eseguita dal Ros dopo due anni e mezzo di indagini, ha colpito, in particolare, il mandamento di Canicattì che, sostiene l'accusa, si sarebbe riorganizzato attorno all'anziano boss Calogero Di Caro, all'imprenditore mafioso Giancarlo Buggea, tornato libero dopo una precedente compagna e, soprattutto, all'avvocato Angela Porcello, compagna di Buggea che avrebbe dismesso la toga e strumentalizzato la sua professione per veicolare messaggi dei boss dall'interno del carcere, organizzare summit, gestire i soldi per i familiari dei detenuti e suggerire strategie e manovre affaristiche per la consorteria.

Alcuni spunti investigativi mettono in collegamento delle persone vicine a Matteo Messina Denaro (indagato nell'inchiesta) con Buggea. 

L'inchiesta ha retto al vaglio del tribunale del riesame dove ci sono state solo un paio di modifiche del quadro cautelare con l'attenuazione di due misure. I magistrati della Dda chiedono di disporre l'ordinanza di arresto di tre indagati tornati liberi: Giuseppe Pirrera è un commerciante accusato di favoreggiamento aggravato per avere fatto da intermediario fra Buggea e alcuni emissari di Cosa nostra americana, trasmettendo messaggi criptici fra loro e consentendo che si riunissero nel suo negozio di Favara.

Gaetani, invece, è ritenuto una sorta di canale di collegamento fra Calogero Di Caro, capo del mandamento di Canicattì e gli altri associati: un ruolo simile viene delineato per Oliveri che avrebbe pure "contribuito al controllo delle dinamiche economiche dell'associazione".

Le udienze al tribunale della libertà, nelle quali saranno difesi dagli avvocati Giuseppe Barba, Maria Antonia Gennaro e Filippo Gallina, sono state fissate per il 20 e 21 aprile.

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