L'inchiesta antimafia "Xydi", la Cassazione rinvia al Riesame l'ordinanza a carico dell'ispettore di polizia
Filippo Pitruzzella, 60 anni, in servizio al commissariato di Canicattì, resta agli arresti domiciliari. Rigettati i ricorsi e quindi confermati i provvedimenti di custodia cautelare firmati a carico di Giuseppe Sicilia e Gregorio Lombardo, entrambi di Favara, e Calogero Di Caro di Canicattì
La Corte di Cassazione non ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare emessa a carico dell'ispettore di polizia Filippo Pitruzzella, 60 anni, in servizio al commissariato di Canicattì, coinvolto nella maxi operazione antimafia “Xydi”. Pitruzzella - che è difeso dagli avvocati Salvatore Manganello e Nino Gaziano - resta agli arresti domiciliari e ci sarà un nuovo procedimento dinanzi al Riesame per valutare le esigenze cautelari. I giudici hanno dunque rinviato l'ordinanza al tribunale delle Libertà affinché venga nuovamente valutata.
L'ispettore di polizia Filippo Pitruzzella è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per avere, secondo l'accusa, fatto da "talpa" all'avvocato Porcello e a Buggea informandoli di indagini nei confronti del mandamento mafioso e mettendoli al corrente di notizie riservate.
"Ha fatto da talpa all'avvocato-boss e al compagno", confermato arresto ispettore di polizia
Rigettati i ricorsi e quindi confermate le ordinanze di custodia cautelare firmate a carico di Giuseppe Sicilia e Gregorio Lombardo, entrambi di Favara, e a carico di Calogero Di Caro di Canicattì. Tutti e tre restano dunque in carcere.
L'inchiesta antimafia "Xydi", prime quattro udienze in Cassazione per discutere sulle scarcerazioni
Quattro le udienze che sono state fatte, in Cassazione, per chiedere le scarcerazioni degli indagati dell'inchiesta antimafia "Xydi", che ha stretto il cerchio sull'ultimo superlatitante Matteo Messina Denaro e disarticolato il mandamento mafioso di Canicattì di cui l'avvocato Angela Porcello sarebbe stata la cassiera e braccio destro del compagno Giancarlo Buggea, già pregiudicato per mafia. Queste due posizioni non sono approdate in Cassazione e, quindi, il provvedimento cautelare è da considerare definitivo.
I pm della Dda Claudio Camilleri, Geri Ferrara e Gianluca De Leo avevano firmato 21 fermi, eseguiti dal Ros il 2 febbraio, nei confronti dei presunti componenti del mandamento mafioso di Canicattì. Nella lista degli indagati anche il superlatitante Matteo Messina Denaro e l'ergastolano boss Giuseppe Falsone.