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La faida sull'asse Favara-Belgio, ultime arringhe prima della sentenza

I legali di Calogero Bellavia e Gerlando Russotto replicano alle richieste di condanna dei pm: "Nessuna prova della partecipazione agli omicidi di Carmelo Ciffa e Mario Jakelich e all'agguato fallito ai danni di Carmelo Nicotra e Maurizio Di Stefano nè tentomeno della gestione di un traffico di droga"

L'accusa di avere fatto parte del commando che cercò di uccidere, a colpi di Kalašnikov, il quarantenne Maurizio Distefano e l'amico Carmelo Nicotra, di due anni più giovane, secondo la difesa di Calogero Bellavia è "insussistente in base alle risultanze del processo". Gli avvocati Giuseppe Barba e Danilo Tipo, ieri mattina, davanti al gup di Palermo hanno replicato ai pm che avevano chiesto l'ergastolo per il trentunenne ex fiancheggiatore del boss Gerlandino Messina, arrestato il 15 settembre del 2020 nell'operazione Mosaico, eseguita dalla squadra mobile, che avrebbe fatto luce su quattro omicidi e tre tentati omicidi consumati sull'asse Favara-Belgio.

Calogero Bellavia è finito in carcere con l'accusa di avere cercato di vendicare, insieme a un commando, l'omicidio del padre Carmelo, avvenuto il 26 gennaio del 2015. La vittima predestinata sarebbe stato Distefano, autore dell'omicidio. Il quarantenne, noto come "Furia", scampa all'agguato in Belgio il 14 settembre del 2016 (nella circostanza viene ucciso Mario Jakelich che si trova con lui) e il 23 maggio del 2017: quella sera resta ferito anche Nicotra dato che l'agguato si consuma nel suo garage.

I difensori hanno insistito pure su un'altra circostanza. "L'esame dei tabulati telefonici lo colloca in un'altra parte di Favara rispetto al luogo dell'agguato, un minuto prima della sparatoria aveva concluso una lunga conversazione con la fidanzata e la telefonata è stata agganciata in una zona parecchio distante".

Per quanto riguarda le accuse di avere partecipato agli omicidi di Carmelo Ciffa, ucciso in pieno giorno a Favara il 26 ottobre del 2016, e di Mario Jakelich, ucciso il 14 settembre del 2016 in Belgio, la difesa ha sostenuto che "già è stata ritenuta dal gip l'insussistenza del quadro indiziario tanto che fu rigettato l'arresto".

Per Gerlando Russotto, 31 anni, di Favara (16 anni è la richiesta di pena dei pm), la difesa ha sostenuto "la totale mancanza di riscontri all'ipotesi di una partecipazione ad un'associazione dedita al traffico di droga".

Il primo giugno sarà emessa la sentenza. I pm hanno chiesto sei condanne. L'operazione ha fatto luce su altri episodi di sangue maturati nell'ambito degli scontri fra le due bande. Sotto accusa: Antonio Bellavia, 48 anni, residente in Belgio; Calogero Bellavia, 30 anni, di Favara; Calogero Ferraro, 43 anni, di Favara; Calogero Gastoni, 38 anni, di Agrigento; Carmelo Nicotra, 39 anni, di Favara; Gerlando Russotto, 31 anni, di Favara e Vincenzo Vitello, 64 anni. 

I pm hanno proposto l'ergastolo per i Bellavia e per Gastoni, 16 anni per Russotto, 14 anni per Ferraro, 8 anni per Nicotra e 4 anni e 4 mesi per Vitello. 

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