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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia Favara

L'inchiesta sugli omicidi fra Favara e il Belgio approda in Cassazione, la difesa chiede la scarcerazione

L'operazione "Mosaico", che ha fatto luce su una lunga scia di sangue degli ultimi anni, avrà adesso il vaglio della Suprema Corte

Il 16 febbraio davanti alla Corte di Cassazione: l'inchiesta "Mosaico", che ha fatto luce sulla faida che, dal 2015 al 2018, è scoppiata tra Favara e Liegi, in Belgio, con cinque omicidi e altrettanti tentati omicidi, alcuni dei quali mai denunciati, approda alla Suprema Corte dove saranno ridiscussi i provvedimenti cautelari.

Il tribunale del Riesame di Palermo, nelle settimane precedenti, ha confermato il carcere per tre dei quattro arrestati. La faida sarebbe stata determinata da contrasti all'interno di un clan mafioso sulla gestione di traffici illegali tra i quali quelli di droga. Le tensioni all'interno dell'organizzazione avrebbero portato a una scissione in due bande e a una vera e propria faida.

Gli arrestati - 4 finirono in manette in Sicilia, altri 3 a Liegi -  sono accusati di tentato omicidio, traffico di droga, estorsione e detenzione di armi. In carcere, per effetto della decisione del riesame, sono rimasti Antonio Bellavia, Calogero Bellavia, Calogero Ferraro, Carmelo Nicotra, Gerlando Russotto e Carmelo Vardaro.

Il solo Vincenzo Vitello, accusato di ricettazione, era stato scarcerato. Per gli altri, pur cadendo singole accuse, è stata confermata la custodia in carcere.

I difensori di Russotto, Vardaro e Ferraro - gli avvocati Salvatore Cusumano, Salvatore Virgone e Giuseppe Barba - hanno impugnato la decisione del riesame in Cassazione e sono state fissate le prime udienze. Il 16 febbraio saranno discusse le richieste di scarcerazione di Russotto e Vardaro. Le altre due udienze non sono state ancora fissate. 

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