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Il provvedimento / Favara

La maxi inchiesta antimafia "Montagna": tre scarcerazioni dopo la sentenza

I termini di custodia cautelare sono scaduti per i fratelli Gerlando e Stefano Valenti e per l'ex calciatore belga Daniele Fragapane: applicato il solo obbligo di firma

Dopo la sentenza della Cassazione, che annulla con rinvio la loro condanna, arriva la scarcerazione per i fratelli Stefano e Gerlando Valenti, imprenditori di Favara e per Daniele Fragapane, di Santa Elisabetta, ex calciatore nei campionati belgi.

I tre imputati, nell'ambito dell'operazione "Montagna", erano accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. In primo e in secondo grado erano stati condannati a 6 anni di reclusione ma adesso, a seguito di questa decisione, è stato disposto un nuovo processo che si celebrerà in una sezione differente in Corte d’appello a Palermo. 

I difensori, gli avvocati difensori Giuseppe Barba, Nino D’Ascola, Raffaele Bonsignore, Giuliano Dominici e Salvino Mondello, hanno quindi chiesto di rimetterli in libertà in considerazione del fatto che i termini di custodia cautelare, in seguito all'annullamento della sentenza di condanna, sono scaduti. I giudici hanno revocato gli arresti domiciliari col braccialetto elettronico e applicato nei loro confronti il solo obbligo di firma. La sentenza, giovedì scorso, ha riguardato altri 26 imputati la cui condanna è diventata definitiva.

Ecco il dettaglio delle condanne: Francesco Fragapane (14 anni); Giuseppe Quaranta (7 anni, 6 mesi e venti giorni); Luciano Giuseppe Spoto (16 anni); Giuseppe Nugara (16 anni);  Calogero Limblici (10 anni e 4 mesi); Antonino Vizzì (10 anni e 8 mesi); Vincenzo Cipolla (10 anni e 8 mesi); Massimo Spoto (11 anni); Raffaele La Rosa (10 anni e 8 mesi); Giuseppe Vella (10 anni); Calogero Sedita (8 anni e 8 mesi); Angelo Di Giovanni (8 anni); Luigi Pullara (8 anni); Antonio Licata (3 anni e 8 mesi); Calogero Quaranta (4 anni e 13 giorni); Calogero Maglio ( 4 anni e 8 mesi); Antonio Domenico Cordaro (10 anni e 50 mila euro multa); Franco D’Ugo (4 anni e 4 mesi e 5 mila euro multa); Santo Di Dio (4 anni); Vincenzo Dolce (3 anni); Francesco Maria Drago (1 anno e 8 mesi e mille euro multa); Alessandro Geraci (3 anni); Vincenzo Pilliterri (6 anni e 4 mesi e 14 mila euro multa); Salvatore Puma (6 anni e 20 mila euro multa); Concetto Errigo (4 anni e 4 mila euro di multa); Carmelo Battaglia (4 anni e 4 mila euro).

L'operazione ha fatto scattare decine di arresti fra affiliati e boss della vecchia e nuova mafia della provincia di Agrigento, sgominando anche un traffico di droga e svelando alcuni intrecci fra Cosa nostra e la politica. La figura principale è Francesco Fragapane: il 43enne figlio dell'ex capomafia Salvatore, secondo quanto accertato nel processo, aveva rimesso in piedi il mandamento della montagna.

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