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Mafia, traffico di droga e politica: chieste 41 condanne e 4 assoluzioni al processo "Montagna"

Il sostituto procuratore generale ha proposto la conferma quasi integrale del verdetto di primo grado, compresa la pena di 8 anni per il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta

Quarantuno richieste di condanna e 4 di assoluzione: il sostituto procuratore generale di Palermo, Maria Teresa Maligno, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la conferma quasi integrale del verdetto di primo grado del processo scaturito dall'operazione antimafia "Montagna".

L'operazione è stata eseguita il 22 gennaio del 2018 e ha fatto scattare decine di arresti fra affiliati e boss della vecchia e nuova mafia della provincia di Agrigento, sgominando anche un traffico di droga e svelando alcuni intrecci fra Cosa nostra e la politica. Il personaggio principale dell'inchiesta è il quarantenne Francesco Fragapane, figlio del boss Salvatore, capo di Cosa nostra agrigentina degli anni Novanta: sarebbe stato lui a mettere in piedi il cosiddetto mandamento della montagna servendosi come braccio destro del favarese Giuseppe Quaranta che, pochi giorni dopo l'arresto, si pentì.

Il verdetto di primo grado è stato emesso dal gup del tribunale di Palermo, Marco Gaeta, il 25 luglio del 2019. Ecco il dettaglio della sentenza di primo grado, fra parentesi le richieste del magistrato della procura generale in appello.

Adolfo Albanese, assoluzione (conferma); Carmelo Battaglia, 4 anni (conferma); Giuseppe Blando, assoluzione (conferma); Vincenzo Cipolla, 14 anni (conferma); Antonio Cordaro, 10 anni (conferma); Santo Di Dio, 4 anni (conferma); Salvatore Di Gangi, 17 anni (conferma); Angelo Di Giovanni, 10 anni e 8 mesi (conferma); Vincenzo Dolce, 3 anni (conferma); Francesco Drago, 1 anno e 8 mesi (conferma); Franco D’Ugo, 4 anni e 4 mesi (conferma);  Concetto Errigo, 4 anni (3 anni e 6 mesi); Pasquale Fanara, assolto (17 anni); Daniele Fragapane, 6 anni e 8 mesi (conferma); Francesco Fragapane, 20 anni (17 anni e 4 mesi); Raffaele Fragapane, 10 anni e 8 mesi (conferma); Giovanni Gattuso, assolto (14 anni e 8 mesi); Alessandro Geraci, 3 anni (conferma); Angelo Giambrone, assolto (14 anni e 8 mesi); Francesco Giordano, 6 anni (conferma); Raffaele La Rosa, 13 anni e 4 mesi (conferma); Roberto Lampasona, assolto (10 anni e 8 mesi); Antonio Licata, 4 anni e 20 giorni (conferma); Calogero Limblici, 16 anni (conferma); Calogero Maglio, 4 anni e 8 mesi (conferma); Vincenzo Mangiapane classe 1954, assolto (conferma); Vincenzo Mangiapane classe 1955, 16 anni (14 anni e 6 mesi); Domenico Maniscalco, assolto (11 anni); Antonio Maranto, 12 anni (conferma); Pietro Masaracchia, 4 anni e 4 mesi (conferma); Giuseppe Nugara, 19 anni e 4 mesi (conferma); Vincenzo Pellitteri, 6 anni e 4 mesi (conferma); Luigi Pullara, 10 anni e 8 mesi (conferma); Salvatore Puma, 6 anni (conferma); Calogero Quaranta, 4 anni e 20 giorni (conferma); Giuseppe Quaranta, 8 anni (conferma); Pietro Reina, assolto (6 anni); Calogero Sedita, 11 anni e 4 mesi (conferma) Giuseppe Luciano Spoto, 19 anni e 8 mesi (conferma); Massimo Spoto, 13 anni e 8 mesi (conferma); Vincenzo Spoto, assolto (conferma); Gerlando Valenti, 6 anni e 8 mesi (conferma); Stefano Valenti, 6 anni e 8 mesi (conferma); Giuseppe Vella, 12 anni e 8 mesi (conferma) e Antonino Vizzì 14 anni (conferma).

Dopo la requisitoria, hanno discusso tutte le parti civili e sono iniziate le arringhe difensive. Gli avvocati Giovanni Castronovo e Simona La Verde hanno illustrato le loro arringhe per Albanese. Si torna in aula il 31 marzo.

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