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Martedì, 23 Aprile 2024
Mafia

Mafia, il pentito Quaranta al processo di appello Montagna: botta e risposta sulle accuse ai favaresi

Il collaboratore di giustizia attacca Pasquale Fanara e Calogero Limblici, il legale cerca di fare emergere che lo ha fatto per astio dopo avere letto l'ordinanza. Nuove rivelazioni sul clan di San Biagio e Raffadali

Agli atti dell'ordinanza cautelare ci sono delle intercettazioni in cui il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta viene descritto con termini denigratori dai favaresi Calogero Limblici e Pasquale Fanara: sarebbe questo il motivo, secondo l'avvocato Giuseppe Oddo, difensore dei due favaresi imputati nel processo "Montagna" (Fanara assolto in primo grado, condanna a 16 anni per Limblici), per cui il pentito li accusa.

L'audizione di Quaranta, davanti alla Corte di appello di Palermo, è proseguita e si è conclusa con l'interrogatorio dei difensori dei 45 imputati (fra cui lo stesso collaboratore di giustizia) del processo scaturito dall'inchiesta "Montagna" che ha svelato, con il blitz del 22 gennaio del 2018, la nuova geografia mafiosa della provincia di Agrigento. 

In una delle udienze precedenti, dopo che Quaranta aveva accusato Fanara di essere stato il capomafia di Favara, il sessantunenne - che in questo processo ha rimediato l'assoluzione dopo una precedente condanna a 6 anni per mafia nel processo Akragas e una prima assoluzione per il tentato omicidio del bidello Salvatore Salemi - ha chiesto di prendere la parola per rilasciare spontanee dichiarazioni. "Ho sempre schifato questa persona - aveva attaccato - che adesso mi accusa di cose false solo per astio. Non c'entro nulla con questa storia, dice falsità".

Tesi che ha cercato di ribadire il suo difensore tentando di fare emergere che le dichiarazioni, fatte anche in precedenza, fossero la conseguenza della lettura dell'ordinanza cautelare. Quaranta - rispondendo anche all'avvocato Giovanni Castronovo (pure i legali Maria Alba Nicotra, Angela Porcello e Antonino Gaziano hanno posto alcune domande) - ha parlato delle dinamiche della cosca di Raffadali e San Biagio Platani. "Il rappresentante di Raffadali - ha detto - era l'anziano Salvatore Mammana e Antonino Vizzì era il suo referente".

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