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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia / Palma di Montechiaro

"La Stidda infiltrata nel mondo degli affari lombardi": condannato imprenditore

Confermata la pena di 2 anni e 8 mesi per il palmese Salvatore Sambito: l'accusa di associazione mafiosa, tuttavia, è stata esclusa dai giudici

Assoluzione per l'accusa di associazione mafiosa, condanna per alcune ipotesi di indebite compensazioni: i giudici della Corte di appello di Brescia hanno confermato la sentenza, emessa un anno fa dal gup del tribunale di Brescia, Riccardo Moreschi, che aveva inflitto 2 anni e 8 mesi di reclusione a Salvatore Sambito, 42 anni, arrestato nell'ambito dell'inchiesta "Leonessa".

L'operazione, insieme all'indagine gemella "Stella cadente", ha disarticolato una cellula della “Stidda” operante in Lombardia. Il pm aveva chiesto nei confronti di Sambito la condanna a 9 anni e 4 mesi.

Nella doppia operazione, alla fine dell'estate del 2019, scattarono settanta arresti, sequestri per 35 milioni di euro, e il bilancio era di quasi 200 indagati. L’operazione “Leonessa” è stata condotta dalla squadra Mobile e dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia, con il supporto dello Sco della polizia di Stato e dello Scico della Guardia di finanza. Trentacinque le persone arrestate.

L'indagine "Stella cadente" è stata svolta sul campo dalla polizia di Stato, con il coordinamento della Procura di Caltanissetta, contro la ‘stidda’ di Gela: le due indagini, in pratica, hanno sgominato le presunte infiltrazioni della mafia siciliana al Nord. In carcere capi, gregari e semplici affiliati della cosca dei Di Giacomo.

Secondo gli investigatori, negli ultimi anni il clan avrebbe preso con la violenza e le estorsioni il controllo su buona parte del territorio, gestendo il traffico di droga, infiltrando l’economia legale con imprese di comodo e imponendo i prodotti delle proprie aziende ai commercianti.

Le indagini hanno portato alla luce diverse spedizioni punitive compiute dagli ‘stiddari’ e consentito di ricostruire decine di estorsioni nei confronti di quei commercianti e quegli imprenditori che non volevano sottomettersi al volere del clan e che hanno trovato il coraggio di denunciare.

Il ruolo di Sambito, tuttavia, è stato ridimensionato con l'assoluzione dall'accusa di mafia e la condanna per alcune operazioni finanziarie illecite. 

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