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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mafia

Accusato di violenza sessuale nell'inchiesta "Kerkent": 30enne torna libero

I giudici della prima sezione penale, in considerazione anche dell'assoluzione dei coimputati, hanno revocato gli arresti domiciliari per Gabriele Miccichè. Respinta la richiesta, invece, per il 30enne Angelo Iacono Quarantino, accusato di far parte della "cellula" empedoclina del narcotraffico

"L'assoluzione dei due coimputati nello stralcio abbreviato dell'inchiesta, insieme al corretto comportamento processuale, al notevole decorso del tempo e alla puntuale osservanza delle prescrizioni imposte fanno venire meno le originarie esigenze cautelari". 

Con queste motivazioni, i giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, davanti al quale si sta celebrando il processo scaturito dalla maxi inchiesta "Kerkent", hanno revocato gli arresti domiciliari nei confronti del trentenne Gabriele Miccichè finito sotto inchiesta per un episodio connesso agli affari del clan ma del tutto estraneo alla mafia e al traffico di droga che sarebbe stato messo in piedi dal boss Antonio Massimino.

E' proprio il capomafia, personaggio principale dell'inchiesta, che - sostiene l'accusa - lo avrebbe coinvolto nel sequestro di una donna, che avrebbe subito degli abusi, commessi materialmente dallo stesso Massimino, come vendetta per il fatto che il suo fidanzato aveva truffato il commerciante d'auto S. G..

Sia quest'ultimo che Massimino, nello stralcio abbreviato del processo, sono stati assolti per questa accusa. Alla luce di questo il difensore di Miccichè, l'avvocato Salvatore Pennica, ha chiesto ai giudici - ottenendolo - di revocare la misura cautelare.

Respinta, invece, un'analoga richiesta presentata dall'avvocato Salvatore Virgone per Angelo Iacono Quarantino, 30 anni, accusato di essere stato uno dei componenti della cellula empedoclina dell'organizzazione dedita allo spaccio di cocaina. Anche in questo caso la difesa aveva sottolineato che gli altri due presunti componenti del gruppo - Valentino Messina e Francesco Di Stefano - sono stati recentemente assolti nello stralcio abbreviato del processo. In considerazione della contestazione del reato di associazione a delinquere, però, i giudici hanno rigettato la richiesta.

In questo troncone sono imputati in sette. Si tratta di Pasquale Capraro, 29 anni; Angelo Cardella, 49 anni; Francesco Luparello, 46 anni; Saverio Matranga, 42 anni; Gabriele Miccichè, 29 anni; Calogero Trupia, 34 anni e Angelo Iacono Quarantino, 30 anni.
 

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