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Venerdì, 29 Marzo 2024
Operazione Condor

Mafia, racket e traffico di droga: l'inchiesta sulle famiglie di Favara e Palma approda al riesame

L'indagine del Ros, ideale continuazione di quella sul mandamento di Canicattì, avrebbe bloccato il riassetto delle nuove cosche e un giro di estorsioni ai danni di imprenditori

L'operazione antimafia "Condor", che rappresenta l'ideale continuazione dell'inchiesta "Xydi" che ha avuto nell'avvocato Angela Porcello il principale personaggio e ha portato in carcere i nuovi capimafia di due importanti clan mafiosi della provincia di Agrigento, approda al tribunale della libertà a cui i difensori hanno chiesto il riesame del provvedimento restrittivo.

Il gip di Palermo Filippo Serio ha disposto 9 misure cautelari fra carcere e domiciliari. Due i personaggi principali. Si tratta di Nicola Ribisi, 42 anni, di Palma di Montechiaro, che ha già scontato una condanna a 5 anni e 4 mesi per associazione mafiosa dopo un arresto nel 2009 ed è stato di recente tirato in ballo dal pentito Giuseppe Quaranta, e di Giuseppe Sicilia, 43 anni, già detenuto per vicende di mafia. In carcere sono finiti pure: Giuseppe Chiazza, 51 anni, di Palma; Domenico Lombardo, 31 anni, di Favara e Baldo Carapezza, 27 anni, di Palma, operaio.

Ai domiciliari Ignazio Sicilia, 48 anni, fratello di Giuseppe e già coinvolto in vicende di mafia; Salvatore Galvano, 52 anni, titolare di un deposito giudiziario di auto e già arrestato venti anni fa nell'operazione antimafia "San Calogero", Francesco Centineo, 38 anni, di Palermo e Giovanni Cibaldi, 35 anni, commerciante di Licata. Obbligo di dimora, infine, per Luigi Montana, 40 anni, di Ravanusa. 

La prima posizione esaminata sarà quella di Galvano: i difensori, gli avvocati Salvatore Pennica e Francesco Accursio Mirabile, Domani mattina chiederanno ai giudici l'annullamento dell'ordinanza cautelare. La Dda gli contesta di avere organizzato, insieme a Lombardo e ai fratelli Sicilia, l'incendio di tutte le auto presenti nel deposito dell'azienda rivale. Accuse che l'indagato, in occasione dell'interrogatorio, ha respinto con forza.

Venerdì toccherà a Giuseppe e Ignazio Sicilia, Lombardo, Ribisi e Carapezza: i difensori, gli avvocati Giuseppe Barba, Santo Lucia e Giuseppe Vinciguerra hanno impugnato l'ordinanza e illustreranno il ricorso in aula.

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