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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il blitz

Armi, droga, rapine e riciclaggio, maxi operazione contro l'Ndrangheta con 200 arresti: misure anche nell'Agrigentino

Diverse le attività illecite contestate: dal concorso esterno in associazione mafiosa, a condotte estorsive, concorrenza illecita, rapina, tentato omicidio, lesioni aggravate e reati in materia di armi

Coinvolge anche Agrigento la maxi operazione delle forze dell'ordine contro l'Ndrangheta della Dda di Catanzaro ed eseguita nelle prime ore della mattina del 1° settembre che ha portato, su tutto il territorio nazionale, a 202 provvedimenti cautelari, tra cui 139 arresti in carcere e altri 50 ai domiciliari, 12 obblighi di dimora. 

Associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravato dalle modalità e finalità mafiose, associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti all’organizzazione illecita dell’attività di giochi – anche d’azzardo - e di scommesse, delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Sono alcuni dei reati contestati a vario titolo nell'ambito dell'operazione, coordinata dalla Dda di Catanzaro, ed eseguita nelle prime ore della mattinata a Cosenza ed in altri centri del territorio nazionale da Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza nei confronti di 202 indagati di cui 139 destinatari di custodia cautelare in carcere, 50 di arresti domiciliari, 12 di obbligo di dimora, e una della misura interdittiva dello svolgimento di attività professionale.

Diverse le attività illecite contestate: dal concorso esterno in associazione mafiosa, a condotte estorsive, concorrenza illecita, rapina, tentato omicidio, lesioni aggravate, reati in materia di armi, usura, con delitti di estorsione per la riscossione delle rate del credito usurario; esercizio abusivo l’attività finanziaria, utilizzo da parte di detenuti di dispositivi cellulari in carcere, scambio elettorale politico-mafioso ipotizzato con riguardo ad una competizione elettorale amministrativa; truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche con riguardo a iniziative imprenditoriali, reati contro la pubblica amministrazione (turbata libertà degli incanti, corruzione, violenza o minaccia a pubblico ufficiale), violenza o minaccia per costringere alla commissione del reato di falsa testimonianza, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, hashish, eroina e cocaina.

Fra le attività emerse, l’organizzazione di giochi d’azzardo e di scommesse clandestine; il riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori con riferimento alla commistione illecita tra gli interessi di imprenditori del settore e quelli della locale criminalità organizzata per la quale il settore del “Gaming” sarebbe estremamente redditizio. Le misure cautelari sono state eseguite a Cosenza, città che si è svegliata in una condizione di vero e proprio "stato d'assedio" per la presenza di uomini e mezzi delle forze dell'ordine supportati da elicotteri, Rende e in altri centri del Cosentino (Acri, Castrolibero, Celico, Cellara, Luzzi, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Rogliano, San Benedetto Ullano, San Marco Argentano, San Pietro in Guarano, Spezzano Albanese, Spezzano Sila e Villapiana) oltre che in città di altre regioni: Torino, Milano, Novara, Parma, Agrigento, Napoli, Bellusco (Mb), Sala Consilina e Cavaion Veronese.

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