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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Aperta inchiesta / Naro

Grano coltivato su terreni confiscati alla mafia, 10 ettari in fumo: 10 mila euro il danno

Il fondo agricolo è affidato, da tempo ormai, alla cooperativa “Le terre di Rosario Livatino – Libera terra”. Delle indagini, così come è già accaduto in passato, si stanno occupando i carabinieri. La solidarietà dell'arcivescovo

Dieci ettari di terreno coltivato a grano, sul fondo agricolo confiscato alla mafia ed affidato alla cooperativa “Le terre di Rosario Livatino – Libera terra”, sono andati in fumo. Il danno provocato alla coop è stato quantificato in circa 10 mila euro ed è, per fortuna, coperto da polizza assicurativa. Ma quanto è avvenuto in contrada Gibbesi, in territorio di Naro, ha, inevitabilmente, dell’allarmante. Anche perché l’incendio, appiccato durante le ore della mattina, è indubbiamente di matrice dolosa.

Ad indagare – dopo aver raccolto la denuncia, a carico di ignoti, del legale rappresentante della cooperativa “Le terre di Rosario Livatino – Libera terra” – sono i carabinieri della stazione cittadina, coordinati dal comando compagnia di Licata. Naturalmente è stato subito avvisata la Procura della Repubblica di Agrigento.

Incendiati campi di grano e foraggio di coop antimafia: aperta un'inchiesta

Una storia che si ripete. Purtroppo. Era infatti la fine di giugno di due anni fa quando un altro misterioso incendio mandò in fumo – provocando allora un danno economico di ben 15 mila euro - le coltivazioni di grano e foraggi su 40 ettari di terreno confiscati alla mafia e gestiti appunto dalla cooperativa sociale “Rosario Livatino – Libere Terre”. All’epoca fu il sindaco, che è ancora in carica, Maria Grazia Brandara, a ricordare che “la cooperativa Livatino non è nuova ad attacchi, minacce e ‘inviti a desistere’”. Lo stesso primo cittadino ricordava, infatti, il furto delle arnie nella Valle dei Templi.

La reazione del sindaco Brandara: “Sono sconvolta”

Alla cooperativa, negli anni addietro, è stato affidato il bene, confiscato alla mafia, di contrada Robadao e successivamente quello di contrada Gibbesi.

Adesso, come due anni addietro, spetterà ai carabinieri provare a fare chiarezza e ad identificare, laddove possibile, i piromani o il piromane. E’ certo, però, purtroppo, che l’area di contrada Gibbesi non è coperta da impianti di videosorveglianza. 

La solidarietà dell'arcivescovo: "Reazione corale contro la violenza"

L’Arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, esprime solidarietà e vicinanza alla cooperativa “Rosario Livatino - Libera Terra” per il rogo che ha distrutto dieci ettari di grano, pronti per la mietitura, sui terreni confiscati alla mafia.

"Mentre bruciano i terreni - scrive in una nota -, purtroppo, si mantiene viva la fiamma di coloro che perpetuano azioni contro chi vuole, con determinazione, seguire percorsi di legalità con l’onesto lavoro. Solo una reazione corale a questi atteggiamenti può alimentare l’acqua per spegnere i focolai di una cultura violenta e prevaricatrice".

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