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Minacce e 5.000 euro per ritrattare le accuse al boss, chiesti 2 rinvii a giudizio

La Dda propone il processo per due cinquantenni accusati di intralcio alla giustizia con metodo mafioso. Nel "mirino" sarebbe finito un collaborante che aveva denunciato il capomafia Antonio Massimino

"Ascolta, Antonio Massimino è mio fratello. Devi andare subito a ritirare la denuncia e devi fare uscire la notizia sul giornale che ti sei inventato tutto e che sei pazzo". 

Il collaborante Antonino Mangione e la moglie, con queste parole, oltre che con minacce e con l'offerta di 5.000 euro, sarebbero stati invitati a ritrattare le accuse di abusi sessuali (poi escluse al processo dal giudice) nei confronti del boss Antonio Massimino, figura chiave della maxi inchiesta Kerkent.

La Dda, adesso, contesta a due uomini, ritenuti vicini al boss di Villaseta, l'accusa di intralcio alla giustizia con l'aggravante del metodo mafioso. Si tratta di Giuseppe Gallo, 51 anni e Vincenzo Mendola, 50 anni. L'udienza preliminare, fissata in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Claudio Camilleri, è stata fissata per il 22 ottobre davanti al gup di Palermo, Elisabetta Stampacchia. I due imputati hanno nominato come difensori gli avvocati Daniela Posante e Salvatore Pennica.

Massimino, già imputato di associazione mafiosa e traffico di droga, era stato accusato di violenza sessuale nei confronti della moglie del collaborante. Abusi commessi per una sorta di rappresaglia decisa in seguito a una truffa che Mangione avrebbe realizzato ai danni di un commerciante ritenuto vicino al boss. Accuse, nate dalle denunce della coppia, che, al processo, si sono rivelate peraltro insussistenti.

Il 23 marzo del 2019, alcune settimane dopo il blitz, Gallo e Mendola avrebbero fatto irruzione in casa di Mangione e l'avrebbero minacciato dopo averlo strattonato. "Ora ci sono io e a te e ai tuoi figli nessuno vi farà niente se vai a ritrattare tutto. Per te ci sono anche 5.000 euro, puoi pure andarmi a denunciare. Io non ho paura di nessuno".

Poi avrebbero ribadito la minaccia alla moglie di Mangione: "Convincilo a tuo marito, per te e per la tua famiglia e per quello che sta dentro. Così nessuno vi toccherà". 

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