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L'inchiesta

Lo strano furto nella casa dei pizzini di Messina Denaro: si torna ad indagare su un raid del 2017

Nella notte dell'Epifania di ormai 6 anni fa qualcuno fece irruzione nell'abitazione di campagna della sorella del boss, Rosalia Messina Denaro, arrestata per mafia. Vennero portati via oggetti, ma anche i cavi di rame del sistema elettrico. Indagini per scoprire gli autori furono compiute anche in Cosa nostra. L'episodio potrebbe nascondere altro

Il fatto risale ormai ad oltre sei anni fa, ma alla luce della cattura del superboss Matteo Messina Denaro per gli investigatori è tornato di grande attualità: al centro degli accertamenti della Procura c'è infatti uno strano furto avvenuto la notte dell'Epifania del 2017 in casa della sorella del mafioso, Rosalia "Rosetta" Messina Denaro, che lei stessa all'epoca aveva denunciato. La donna è finita in carcere per mafia qualche giorno fa.

Perquisizioni nelle case della sorella di Messina Denaro: trovati altri documenti e pizzini

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Il raid avvenne proprio nella casa di campagna dell'indagata, in contrada Strasatto, a Castelvetrano, in cui sono stati trovati decine di pizzini ed altri documenti con cifre, nomi in codice e ordini dell'allora superlatitante, nonché una sorta di diario clinico sul suo stato di salute che ha dato una svolta alle indagini per catturarlo, dopo 30 anni di latitanza, alla clinica La Maddalena, dov'era in cura per un tumore, lo scorso 16 gennaio.

La mappa dei fiancheggiatori dell'ex superlatitante

I ladri nel 2017 erano entrati nell'abitazione forzando gli infissi e portarono via alcuni oggetti e i cavi di rame del sistema elettrico. Dalle intercettazioni successive si capì che erano partite anche delle indagini interne a Cosa nostra per scoprire chi fossero gli autori del misterioso furto. Fu uno dei cognati di Messina Denaro, Gaspare Como (marito della sorella Bice) a far partire la caccia ai ladri, come rilevarono i carabinieri del Ros.

Le microspie e la talpa che spiegava come toglierle

L'inchiesta dei boss si concluse con una serie di sospetti, in particolare su un operaio che qualche giorno prima del furto aveva fatto un trasloco per conto di "Rosetta" Messina Denaro, proprio quello con cui la donna si era trasferita dalla casa di Campobello di Mazara a quella di Castelvetrano. I colpevoli non furono mai individuati e adesso il giallo è stato riaperto, anche per capire se dietro l'episodio possa nascondersi altro.

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