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Martedì, 23 Aprile 2024
Il verdetto / Menfi

Blitz antimafia "Opuntia", Cassazione rigetta il ricorso: pena confermata per Vito Riggio

Definitiva la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione, per favoreggiamento, a carico del menfitano. Il cinquantacinquenne ha già scontato circa 2 anni di reclusione

La quinta sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Vito Riggio, di 55 anni, di Menfi. E' definitiva, quindi, la sentenza di condanna - a 2 anni e 6 mesi di reclusione - a suo carico per favoreggiamento. Riggio ha già scontato circa 2 anni di reclusione. Lo riporta oggi - si tratta di un troncone del processo scaturito dall’operazione antimafia “Opuntia” - il Giornale di Sicilia. Per la difesa di Riggio, rappresentata dall’avvocato Calogero Lanzarone, il menfitano è estraneo ai fatti e doveva essere assolto. Negli altri tronconi del processo gli imputati accusati di mafia sono stati tutti assolti. Il favoreggiamento contestato a Riggio verteva in particolare su due episodi quando avrebbe accompagnato ad altrettanti incontri Vito Bucceri, indicato come il capomafia di Menfi e che poi ha iniziato la sua collaborazione con la giustizia. Per la difesa di Riggio in quegli incontri non si è discusso di fatti di mafia, ma di vicende di altro genere e, più in generale, per quanto riguarda i rapporti tra l’imputato e Bucceri ed il motivo che lo ha avvicinato allo stesso, legato anche alla cura di una ferita del cavallo del figlio del Riggio. In un interrogatorio Riggio ha affermato che a seguito di tale cortesia si sentiva in obbligo verso Bucceri, suo cugino, e che, essendo Bucceri sprovvisto di patente di guida e di auto lo ha accompagnato qualche volta sul luogo di lavoro, in caserma per consentirgli di andare a firmare o dal medico curante. 

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