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Venerdì, 19 Aprile 2024
Pizzini e retroscena

La "Diletta" di Messina Denaro che ha coperto la sua latitanza: "Sei il regalo più bello della mia vita"

Lorena Ninfa Lanceri sarebbe stata "una presenza costante nella vita del boss" da almeno 7 anni. Col marito Emanuele Bonafede ha raccontato di non conoscere la vera identità del mafioso, che per loro sarebbe stato "Francesco Salsi", anestesista in pensione. Ma il boss avrebbe fatto persino da padrino alla cresima del figlio, regalandogli pure un Rolex

Sono stati loro stessi, il 23 gennaio scorso - cioè una settimana dopo la cattura dell'ex superlatitante Matteo Messina Denaro - a presentarsi dai carabinieri, dopo una perquisizione nella loro abitazione di via Mare 89, a Campobello di Mazara, raccontando che quell'uomo visto nelle immagini lo conoscevano: era "Francesco Salsi", un medico anestesita in pensione, che "ogni tanto", "una volta al mese", veniva a casa loro. Emanuele Bonafede e la moglie Lorena Ninfa Lanceri, arrestati stamattina dai carabinieri, non avevano però fatto i conti con le immagini riprese dalle telecamere proprio davanti al loro portone: dal 7 al 15 gennaio scorsi, infatti, il boss era stato ripreso proprio lì, mentre entrava e usciva tra accurati controlli, ogni giorno, in orari compatibili con il pranzo e la cena.

La cresima e il Rolex da 6.300 euro comprato da Matranga

E' uno dei dati che incastra la coppia e che smentisce totalmente la versione che hanno fornito agli investigatori: secondo il procuratore Maurizio De Lucia, l'aggiunto Paolo Guido ed i sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, infatti, i rapporti tra il boss e gli indagati risalirebbe almeno a 7 anni fa, quando il mafioso avrebbe fatto da "padrino" alla cresima del primogenito dei due, regalandogli un costoso Rolex Oyster Perpetual (ritrovato peraltro proprio nella casa di via Mare), consegnando 6.300 euro per l'acquisto, avvenuto poi l'11 gennaio 2017 alla gioielleria Matranga. A dispetto delle regole dell'attività commerciale, in quel caso non era stata compilata la scheda del cliente acquirente, ma nella contabilità meticolosa di Messina Denaro ritrovata nel covo di vicolo San Vito, a gennaio 2017 spunta la voce "6.300 OROL.". Marito e moglie, secondo l'accusa, avrebbero provveduto a curare dunque attivamente la latitanza del boss più ricercato d'Italia.

Il pizzino di "Diletta" al boss: "Il bello della mia vita è stato incontrarti"

Come emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alfredo Montalto, Lanceri - nome in codice "Diletta" - sarebbe stata poi "una presenza costante" nella vita dell'allora latitante. C'è un pizzino datato 12 aprile 2019, ritrovato in casa della sorella del boss, Rosalia Messina Denaro, arrestata anche lei nei giorni scorsi, in cui "Diletta" manifesta tutta la sua dedizione al "padrino" di suo figlio: "Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare, facendomi un regalo in gran stile. Quel regalo sei tu. Penso che qualsiasi donna nell'averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini. Con te mi sento protetta, mi fai stare bene, mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza. Certo hai anche tanti difetti, la tua ostinata precisione e sei un gran rosica... ma chi ti ama, ama anche il tuo essere così. Penso che qualcuno lassù ha voluto che noi due c'incontrassimo per tutto quello di brutto che avevo passato io a causa di esseri ignobili. Averti conosciuto è un privilegio e mi dispiace per chi non ha potuto. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po' di serenità e io farò di tutto per aiutarti. Sei un grande! Anche se tu non fossi M.D. La tua Diletta".

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I vocali a una paziente: "Sono un pazzo buono, non faccio male a nessuno"

I due avrebbero poi trascorso molto tempo assieme: una decina di giorni prima della cattura, "Diletta" e Messina Denaro, entrambi col Covid, sarebbero rimasti in casa in attesa che la malattia passasse. Emerge da alcuni vocali consegnati ai carabinieri da una paziente della clinica La Maddalena che ha raccontato di aver conosciuto "Andrea Bonafede", alias Messina Denaro", proprio nella struttura sanitaria, consegnando dei messaggi che con lui aveva scambiato. Tra questi c'è anche un vocale di "Diletta". In un messaggio del capomafia del 5 gennaio scorso si sente, tra l'altro: "Io sono così chi mi conosce lo sa chi non mi conosce magari come te pensa che sono un po' pazzo però io sono stato sempre così ma di una pazzia buona che non faccio male a nessuno così... C'è Diletta che ha il Covid gliel'ho passato io si sta curando stiamo qua a casa assieme e Diletta ti saluta anzi ora te la passo per messaggio e a lei piace il tuo modo di parlare... Siamo qua e ci passiamo il tempo ci prendiamo il thè e via dicendo con i biscottini quelli al burro quelli olandesi, lo sai quelli buoni olandesi... E' in bagno però appena esce ti faccio fare un messaggio da lei".

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"Stiamo qua io e la creatura con il Covid: mi fa ridere"

Puntuale poco dopo ecco il vocale di Lanceri alias "Diletta": "Ciao ma ti rendi conto io qua con la creatura (fa riferimento a Messina Denaro) quello che mi sta facendo passare non solo mi ha trasmesso il Covid però alla fine almeno mi fa ridere perché è simpatico diciamo mi sta facendo giocare un sacco di soldi con 'ste scommesse... Insomma anche se stiamo male però ti voglio dire che la stiamo passando così che dobbiamo fare tra una risata e l'altra tra tosse e via dicendo... Vero dalla voce mi sei sembrata proprio di una simpatia e una donna buona perché si capisce anche dal tono della voce e ti auguro una buona vita e speriamo che ci rimettiamo tutti presto comunque questo è pazzo, è pazzo è una creatura pazza". E poi aggiunge: "Volevo specificarti una cosa che qua chi lo conosce lo chiama la creatura perché è così delicatino, finto delicatino perché non lo è per niente ricordati quindi io per questo lo chiamo a creatura, in questo senso ciao".

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"Diletta piange continuamente, mi vede spegnere giorno dopo giorno"

In altri pizzini ritrovati sempre a casa di Rosalia Messina Denaro emerge poi che Lanceri avrebbe accudito il mafioso anche nelle fasi più gravi della sua malattia. Il 26 settembre 2021, quando il boss era reduce dal secondo intervento (avvenuto il 4 maggio precendente a La Maddalena), con oltre 100 punti di sutura, scriveva: "Ero tutto bagnato dal sudore, Diletta che lavò i miei indumenti me li torceva ed uscivano gocce d'acqua, era senza parole". Il 10 maggio 2022 raccontava che "Diletta piange continuamente e non so come fare, mi vede spegnere giorno dopo giorno, ma io che ci posso fare!".

"Francio mi ha regalato un quadro..."

In un messaggio poi Lorena Lanceri raccontava a un'amica di aver ricevuto da "Francio" (Francesco Salsi, l'identità con cui dice di aver conosciuto Messina Denaro senza sapere che fosse lui) un quadro in regalo. E puntuale, anche in questo caso, l'annotazione della spesa da parte del boss nella sua contabilità: "500 Lesto Rega Quad". "Lesto", per la Procura, sarebbe un altro nome in codice di Lanceri, associato a "Malo", abbreviato di "Maloverso", che sarebbe riconducibile al marito Emanuele Bonafede.

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