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Mafia Sambuca di Sicilia

Mafia, il riesame conferma arresti del boss Sutera e dei tre fiancheggiatori

I giudici del tribunale della libertà confermano l'ordinanza cautelare emessa dal gip di Palermo

Il tribunale del riesame ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il boss Leo Sutera, 68 anni, di Sambuca di Sicilia, tornato in cella il 29 ottobre scorso con l’accusa di essere tornato operativo gestendo il mandamento mafioso della sua zona. Sutera, secondo quanto hanno accertato le precedenti inchieste “Icaro” e “Nuova Cupola”, sarebbe stato il punto di riferimento di Cosa Nostra in provincia di Agrigento e, soprattutto, sarebbe stato in rapporti diretti col latitante Matteo Messina Denaro di cui sarebbe stato un fedelissimo tanto da avergli risolto alcune spinose questioni mafiose sul territorio.

"Hanno favorito Sutera", chiesta scarcerazione

I giudici del tribunale del riesame hanno rigettato il ricorso, confermando quindi l’ordinanza in carcere firmata dal gip di Palermo Ermelinda Marfia, anche per tre presunti fiancheggiatori che lo avrebbero aiutato mettendogli a disposizione un immobile, bonificando le auto con cui si spostava e veicolando i cosiddetti “pizzini”.

"Ha diretto il mandamento", in carcere Sutera e tre fiancheggiatori

Si tratta di Giuseppe Tabone, imprenditore di 53 anni; Maria Salvato, fioraia di 45 anni e Vito Vaccaro di 57 anni, tutti di Sambuca di Sicilia.

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