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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia

Mafia, processo al mandamento della Montagna: salta udienza per disguido del carcere

L'ex sindaco di San Biagio Platani non è stato tradotto dal Pagliarelli, intanto è stata ufficializzata la trasferta romana per sentire il pentito Quaranta

“È necessario, per ragioni di sicurezza, disporre che l’audizione del collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta avvenga fuori dalla Sicilia”. Il presidente della prima sezione penale, Alfonso Malato, ieri mattina, ha ufficializzato e motivato la trasferta, prevista il 16 e il 17 ottobre, del processo scaturito dall'inchiesta "Montagna", che il 22 gennaio del 2018 ha disarticolato il nuovo mandamento di Cosa Nostra agrigentina.

La due giorni si terrà nell'aula bunker del carcere di Rebibbia, a Roma. I giudici hanno formalizzato l’ok alla richiesta del pm Alessia Sinatra secondo cui, essendo necessario procedere ad alcuni riconoscimenti, attraverso degli album fotografici, sarebbe stato opportuno un’audizione di persona e non in videocollegamento. Ieri, intanto, l’udienza è andata a vuoto perché, per un disguido burocratico, non è stato disposto l’accompagnamento dell’ex sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, dal carcere Pagliarelli.

L’inchiesta ha accertato anche presunti legami con la politica e in particolare con la vita amministrativa del piccolo centro, il cui Comune è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata in seguito all’indagine. Santo Sabella, che più volte è stato a capo della giunta del paese, è stato arrestato e poi rinviato a giudizio con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. In particolare gli si contesta di avere stretto un accordo con il capomafia del paese Giuseppe Nugara che prevedeva il più classico degli scambi di favore. Il boss gli avrebbe garantito sostegno elettorale per le amministrative del 2014, nelle quali fu eletto, e il candidato a sindaco avrebbe messo a disposizione appalti e posti di lavoro per le persone a lui vicine. In questo stralcio dell’inchiesta “Montagna”, oltre allo stesso Sabella, ci sono altri cinque imputati: Domenico Lombardo, 25 anni, di Favara, Salvatore Montalbano, 25 anni, di Favara, Calogero Principato, 26 anni, di Agrigento, Giuseppe Scavetto, 49 anni, di Casteltermini e Antonio Scorsone, 53 anni di Favara. 

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