
Lavori di costruzione (foto archivio)
"La mafia investe sulle imprese di costruzioni e di calcestruzzo"
Lo dice Umberto Postiglione, direttore dell'agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati a Cosa Nostra. "E' più semplice riportare sulla strada della legalità le strutture ricettive"
"Le imprese che si occupano di costruzioni e quelle di calcestruzzo sono quelle sulle quali i mafiosi investono. E' semplice per loro in questo settore individuare chi andare a minacciare per vendere il loro materiale, spesso anche di bassa qualità, e a chi far fare i lavori. In un momento nel quale le costruzioni sono semi ferme, il mercato immobiliare in crisi, è difficile avviare strategie per far funzionare, nella legalità, queste società". Lo ha detto il direttore dell'agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla mafia, già prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione.
"In questi settori, c'è una clientela pre individuabile e dunque si tratta di clientela fortemente attenzionata dalla mafia. Ci sono invece altri settori, come quello degli alberghi, dove la clientela arriva grazie ad internet. Non attraverso bandi pubblici. E dunque non si può controllare questa clientela. I nostri alberghi in Sicilia sono tornati a funzionare. Mi riferisco a quello del Villaggio Mosè, ad Agrigento, che è passato a quattro stelle e che dai sei dipendenti ne ha, adesso, 18. Mi riferisco al San Paolo di Palermo che perdeva un milione e mezzo di euro all'anno ed oggi guadagna e stiamo reinvestendo nella struttura per venderla e farla evolvere in efficienza.
Con gli alberghi si può fare. Ribadisco, non si può individuare la clientela. Mentre invece è facile farlo nel mondo delle costruzioni o dei trasporti. Si pensi, ad esempio, al mercato ortofrutticolo di Vittoria. E' semplice conoscere chi farà le spedizioni e dunque è semplice avvicinarli. Con le strutture ricettive, anche le agenzie di viaggio straniere si muovono su canali non facilmente tracciabili: su internet".