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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia

Mafia, inchiesta "Nuova Cupola": attesa sentenza per 13 imputati

I giudici della Corte di appello di Palermo, domani in serata, dopo le eventuali repliche di procura generale e difesa, emetteranno il verdetto del processo di "appello bis"

Domani pomeriggio alle 15: i giudici della Corte di appello di Palermo prima daranno la parola al sostituto procuratore generale e alla difesa per le eventuali repliche. Poi si ritireranno in camera di consiglio ed emetteranno la sentenza. Il processo di appello “bis” scaturito dall'operazione antimafia Nuova Cupola che il 26 giugno del 2012 ha disarticolato le famiglie mafiose della provincia, è arrivato all'epilogo.

Il pg ha chiesto tredici condanne, quasi tutte superiori rispetto a quelle che erano state inflitte al termine del primo processo di appello. Nell'elenco ci sono tutti i personaggi principali dell’inchiesta. A partire dal sambucese Leo Sutera, 67 anni, ritenuto il successore di Giuseppe Falsone al vertice di Cosa nostra provinciale. La condanna a 3 anni è definitiva ma il pg ha chiesto di condannarlo a 6 anni ritenendo che sussista l’aggravante del riciclaggio delle risorse economiche. Pene più severe erano state proposte pure per i principali punti di riferimento del nuovo capo provincia che sarebbero stati Francesco Ribisi, 34 anni di Palma, e Giovanni Tarallo, 31 anni, di Santa Elisabetta. Per il palmese, ritenuto il numero due di Cosa Nostra, i giudici della Cassazione avevano accolto in parte il ricorso dei difensori (gli avvocati Daniela Posante e Valerio Vianello) disponendo una nuova valutazione su alcune attenuanti e sul calcolo della pena.

Al tempo stesso, però, il processo era stato rimandato in Corte di appello per valutare la sussistenza dell’aggravante del riciclaggio: il pg ha chiesto di aumentare la pena da 13 anni a 16 anni e 10 mesi. Situazione uguale per Tarallo (difeso dagli avvocati Giuseppe Barba e Nico D’Ascola), suo braccio destro, che in appello era stato condannato a 13 anni e 6 mesi: il pg ha chiesto 16 anni e 8 mesi. Era stato chiesto aumento di pena (da 4 anni a 6 anni e 8 mesi) per l’empedoclino Fabrizio Messina, 40 anni, difeso dai legali Antonino Gaziano e Salvatore Pennica. Per il pg va condannato, oltre che per associazione mafiosa, per un episodio di estorsione per cui era stato assolto. Queste le altre pene richieste, fra parentesi la sentenza del primo processo di appello: Natale Bianchi, 10 anni (8 anni e 8 mesi la condanna da ridiscutere), Pietro Capraro, classe 1985, 9 anni e 4 mesi (7 anni e 8 mesi), Luca Cosentino, 10 anni e 10 mesi (8 anni), Antonino Gagliano, classe 1972, 10 anni e 8 mesi (6 anni e 4 mesi), Giuseppe Infantino, 13 anni (11 anni), Dario Giardina, 6 anni e 4 mesi (6 anni e 4 mesi in appello), Maurizio Rizzo, 43 anni, di Grotte, 8 anni (assoluzione), Gaspare Carapezza, 39 anni, di Porto Empedocle, 4 anni (assoluzione), Lucio Francesco Vazzano, ottantanovenne di Ventimiglia di Sicilia, 1.400 euro di ammenda per un episodio minore (4 anni).

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