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Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia Favara

Mafia, maxi inchiesta "Montagna": si costituisce favarese ricercato

Il ventisettenne Antonio Licata era in Belgio per lavoro, torna in Italia e va dai carabinieri col suo difensore

Un indagato che al momento dell’operazione antimafia “Montagna” si trovava all’estero si costituisce: all’alba di lunedì i carabinieri erano andati a cercarlo a casa per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare ed eseguire la perquisizione di rito. Nell’abitazione favarese di Antonio Licata, detto Sandro, 26 anni, indicato dagli inquirenti come il braccio destro del presunto boss Giuseppe Quaranta nella gestione del traffico di droga della cosca, avevano trovato solo i genitori.

VIDEO - Favarese si costituisce

Il ventiseienne favarese, ritenuto dai pm della Dda Alessia Sinatra e Claudio Camilleri uno “ragionieri” della cosca, che gestiva i conti del giro di droga ma si sarebbe occupato anche di tagliarla e custodirla, da un anno e mezzo si sarebbe trovato in Belgio. Lì – ha raccontato ai carabinieri – lavorava onestamente e faceva il pizzaiolo. Licata, dopo avere concordato la consegna, accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Angelo Nicotra, si è presentato nella notte fra mercoledì e giovedì al reparto operativo dei carabinieri a Villaseta.

Nei suoi confronti è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, con l’aggravante “di agevolare l’associazione criminale mafiosa “Cosa nostra”, essendo gran parte dei ricavi – scrivono gli inquirenti - destinati a fare fronte alle esigenze degli appartenenti all’associazione mafiosa e su tutte le necessità economiche delle famiglie dei sodali in carcere”. 
 

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