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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia Siculiana

"Estorsioni mafiose a imprenditore", slitta inizio del processo

Un impedimento del difensore ha costretto i giudici a rinviare al 15 novembre l'udienza a carico del siculianese Antonino Gagliano

L’imputato si è sempre difeso ripetendo di essere vittima di una rappresaglia che scaturisce da un contenzioso legato al pagamento di una fornitura. L’accusatore ribadisce, invece, che gli è stato imposto il pizzo “per conto della famiglia mafiosa di Porto Empedocle”.

Antonino Gagliano, 48 anni, l’imprenditore di Siculiana accusato di due ipotesi di estorsione con metodo mafioso, era oggi in aula per l'inizio del processo che lo vede imputato di estorsione aggravata ma i giudici della seconda sezione penale hanno disposto un rinvio per un impedimento del suo difensore, l'avvocato Calogero Meli. Gagliano fu arrestato la prima volta il 26 giugno del 2012 nell’operazione “Nuova Cupola” con l’accusa di avere messo a segno due danneggiamenti con metodo mafioso. La vicenda presenta degli elementi in comune con quella precedente che, però, si è conclusa con la sua assoluzione definitiva. In questa nuova inchiesta, che ha portato al rinvio a giudizio, il siculianese è accusato di avere imposto la propria fornitura di calcestruzzo a un imprenditore edile che stava realizzando alcuni fabbricati a Porto Empedocle. Inoltre avrebbe preteso il pizzo con la minaccia che in caso contrario il costruttore avrebbe potuto subire il danneggiamento dei mezzi presenti nel cantiere. 

Si torna in aula il 15 novembre, 

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