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Mafia Campobello di Licata

Mafia, sta male ma può curarsi in cella: no alla scarcerazione di Calogero Falsone

La decisione è stata presa dal tribunale di sorveglianza. La difesa chiedeva di sospendere l'esecuzione della condanna del fratello dell'ex numero 2 di Cosa Nostra siciliana

“Le condizioni di salute di Calogero Falsone sono molto gravi ma compatibili con il regime carcerario”. Il tribunale di sorveglianza di Palermo rigetta la richiesta del difensore e chiude le porte a una scarcerazione per motivi sanitari del fratello dell’ex ex numero 2 di Cosa Nostra siciliana.

Il campobellese, che compirà 51 anni il 28 maggio, sta scontando una condanna a 13 anni e 6 mesi di reclusione: secondo l’accusa, nel giugno del 2012, al culmine dell’ennesimo litigio avrebbe cercato di uccidere un pastore rumeno col quale si contendeva l’uso di un terreno per il pascolo e per questo sta scontando la pena.

Il difensore, l’avvocato Angela Porcello, che ha già presentato ricorso in Cassazione chiedendo di rivedere l’ordinanza del tribunale di sorveglianza, in considerazione del quadro grave di patologie “che mette a rischio la sua vita”, aveva chiesto il differimento dell’esecuzione della pena per potersi curare meglio “da uomo libero e nella propria abitazione”.

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