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Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia

Traffico di cocaina, omicidi ed estorsioni legate alla mafia, giudizio abbreviato per 8 agrigentini

Un nono è stato rinviato a giudizio: subito uno scossone nell'udienza preliminare scaturita dalla maxi inchiesta "Gallodoro"

Mafia, droga, omicidi ed estorsioni: un intreccio articolato fra la criminalità agrigentina e quella nissena, che affonda le radici fin dagli anni Novanta, quando il capo indiscusso di Cosa Nostra in provincia era Salvatore Fragapane. A distanza di poco più di un anno della maxi operazione "Gallodoro", che il 31 gennaio scorso fece scattare diciassette misure cautelari, eseguite dal Ros, l'inchiesta approda in aula per l'udienza preliminare dove si registra subito il primo scossone. Ventuno gli imputati di cui nove agrigentini imputati nell'ambito del segmento investigativo sul traffico di cocaina contiguo alle cosche. 

Si tratta di si tratta di Domenico Avarello, 39 anni, di Canicattì; Filippo Cacciatore, 56 anni, di Cammarata; Carmelo Conti, 46 anni, di Casteltermini; Vito De Maria, 59 anni, di Cammarata; Antonino Lattuca, 38 anni, di Agrigento; Domenico Mangiapane, 40 anni, di Cammarata; Maurizio Matraxia, 53 anni, di San Giovanni Gemini; Salvatore Puma, 42 anni, di Racalmuto e Giovanni Valenti, 45 anni, di Favara. 

I difensori (gli avvocati Diego Giarratana, Salvatore Re, Gianfranco Pilato, Massimo Scozzari, Vincenzo Infranco, Carmelo Nocera, Antonio Pecoraro e Giuseppe Barba) hanno formalizzato la strategia processuale. Il solo Puma non ha chiesto riti alternativi e il gup di Caltanissetta lo ha rinviato a giudizio con altri tre imputati. Alessandro Centinaro, 30 anni, di Mussomeli, ha chiesto di patteggiare 2 anni e 4 mesi di reclusione per un episodio minore mentre gli altri - compresi gli otto agrigentini - hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Alcuni di loro vogliono essere interrogati e il 10 febbraio ci sarà un'udienza dedicata alla loro audizione. 

L'inchiesta, fra le altre cose, avrebbe svelato movente e responsabili dell'omicidio di Gaetano Falcone, ucciso a Montedoro (Cl) il 13 giugno del 1998. 
 

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