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Mafia Camastra

Mafia, inchiesta "Vultur": anche il boss Saro Meli omaggia Falcone

Il presunto capomafia si alza in piedi durante la commemorazione della strage di Capaci

Anche il presunto boss di Camastra Rosario Meli, descritto recentemente dal pentito Giuseppe Quaranta come un capomafia senza scrupoli e pericoloso, si alza in piedi per omaggiare la memoria di Giovanni Falcone. È accaduto ieri mattina, nell’aula 16 del tribunale, durante il processo scaturito dall’inchiesta “Vultur”.

Il collaboratore di giustizia attacca: "Meli passò da Cosa Nostra alla Stiddra"

L’avvocato Giovanni Castronovo, prima che il presidente del collegio Luisa Turco rinviasse l’udienza, sostanzialmente andata a vuoto per l’assenza di due testi, chiede di ricordare con un minuto di raccoglimento l’anniversario dell’omicidio del giudice, sottolineando che “contrariamente a quello che qualcuno, in maniera non troppo intelligente pensa, difendere un imputato di reati di mafia non significa condividere quei valori ma solo assicurare il rispetto di un diritto riconosciuto dalla Costituzione”. Il settantenne presunto capo della famiglia mafiosa di Camastra, coinvolto in passato in altre vicende analoghe e condannato definitivamente per associazione mafiosa, dalla cella del tribunale si è alzato in piedi per unirsi all’omaggio. Gli imputati del processo scaturito dall’inchiesta “Vultur”, che ha fatto luce sulle dinamiche mafiose di Canicattì e Camastra, sono quattro.

Nella lista: oltre a Rosario Meli, il figlio Vincenzo Meli, 46 anni; Calogero Piombo, 65 anni, di Camastra; e Calogero Di Caro, 70 anni, di Canicattì. Le accuse ipotizzate sono di associazione mafiosa ed estorsione. Il personaggio principale è proprio Rosario Meli, detto “u puparu”, figura di spicco della mafia anche in passato.

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