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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia

Mafia, il telefono del boss Massimino passato ai raggi X

La Dda dispone gli "accertamenti tecnici irripetibili" nell'ambito dell'inchiesta per le estorsioni della nuova famiglia di Villaseta

Il telefono cellulare del boss Antonio Massimino, 48 anni, finito in carcere l’8 novembre insieme al suo presunto “braccio operativo” Liborio Militello, di un anno più grande, sarà esaminato dal consulente della Dda. I pubblici ministeri Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, ieri pomeriggio, hanno affidato formalmente l’incarico a Ignazio Tulumello che dovrà sottoporre a perizia il cellulare per estrapolare tutti i dati che non sono stati già “cristallizzati” nelle intercettazioni. Sembra scontato che l’atto istruttorio avrà come finalità quella di mettere meglio a fuoco l’eventuale coinvolgimento del terzo indagato, rimasto in stato di libertà e coinvolto in un secondo momento nell’indagine.

Si tratta di Salvatore Gambino, 46 anni, di Agrigento, titolare di un'impresa che realizza impianti elettrici. Gambino è accusato di estorsione aggravata dall’agevolazione dell’associazione mafiosa perché avrebbe commissionato la riscossione di un credito di 85 mila euro nei confronti di due noti costruttori – padre e figlio – a Massimino e Militello. “Mi manda il principale di Villaseta... quello dell'acqua e vuole sapere quando gli dai 85.000 euro a Gambino”: sarebbe stata questa la frase pronunciata da Militello cha avrebbe fatto riferimento a Massimino, indicandolo come “principale” perché, secondo quanto avrebbero ricostruito gli inquirenti, il boss sarebbe tornato pienamente operativo a distanza di poco più di un anno dal ritorno in libertà successivo alla condanna rimediata nell’operazione “San Calogero”.

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