rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia Licata

Usura ed estorsioni con metodo mafioso, vittima in aula: "Costretto a fare le truffe per pagarli"

Un trentottenne racconta di essere stato costretto a restituire circa 54mila euro a fronte di un debito di 35mila. "Picchiato e minacciato di morte perchè ritardavo"

"Mi sono trovato in un momento di difficoltà economica e ho chiesto dei soldi in prestito ai Greco che, un paio di anni prima, si erano proposti di darmi una mano qualora avessi avuto bisogno. Sono stato sommerso dagli interessi, minacciato di morte e picchiato. Per restituire i soldi sono stato costretto pure a fare le truffe on line".

Il processo è quello in cui sono imputati, con le accuse di estorsione e usura con metodo mafioso, Antonino e Paolo Greco, padre e figlio, 51 e 24 anni.  L'inchiesta, condotta dalla squadra mobile, ha accertato tre presunti casi di usura fra il 2016 e il 2019. 

Il trentottenne Cristoforo Famà, rispondendo al pm della Dda Claudio Camilleri, ricostruisce la disavventura che avrebbe subito dopo aver chiesto loro del denaro, per fare fronte alle spese della sua attività di rivendita di auto.

"A più riprese - ha detto rispondendo pure ai difensori degli imputati, gli avvocati Giovanni Castronovo, Giovanni Lo Monaco e Francesco Lumia - mi hanno dato 35mila euro, costringendomi a restituirne circa 54mila". Famà ha raccontato di essere stato minacciato da Antonino Greco che, in una circostanza, di fronte alle sue perplessità nell'onorare il debito, lo avrebbe picchiato con degli schiaffi dicendo che avrebbe ucciso i suoi familiari.

La presunta vittima ha ammesso di essere stata costretta a fare delle truffe on line per saldare i debiti. Una sorta di confessione davanti agli stessi giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, che lo stanno processando. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Usura ed estorsioni con metodo mafioso, vittima in aula: "Costretto a fare le truffe per pagarli"

AgrigentoNotizie è in caricamento