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Mafia Licata

Pizzo e usura con metodo mafioso, poliziotti e perito ricostruiscono le intercettazioni

Imputati Antonino e Paolo Greco, padre e figlio, di Licata, 51 e 24 anni: gli agenti rivelano di avere posizionato le microspie nella sala di attesa della Questura per ascoltare i dialoghi delle vittime

Le vittime del racket e dell'usura convocate in Questura per essere interrogate e intercettate, nell'attesa che venissero chiamate, per raccogliere prove contro i loro "strozzini". Un sistema classico che è stato usato anche in questa circostanza. 

A rivelarlo, ieri mattina, al processo processo a carico di Antonino e Paolo Greco, padre e figlio, di Licata, 51 e 24 anni, accusati di usura aggravata e tentata estorsione con metodo mafioso, sono stati alcuni poliziotti della Questura di Agrigento citati dal pubblico ministero della Dda, Claudio Camilleri, per testimoniare.

Il processo a carico dei due imputati, difesi dagli avvocati Francesco Lumia e Giovanni Lo Monaco, scaturisce da un'indagine su tre presunti casi di usura e altrettanti di tentata estorsione che risalirebbero al periodo compreso fra il 2016 e il 2019. Nel primo episodio la vittima, alla quale erano stati prestati 35mila euro, sarebbe stata costretta dai due imputati a restituirne 54mila, con un tasso di interesse del 54 per cento. Il solo Antonino Greco, per costringerlo a pagare, lo avrebbe picchiato e minacciato di uccidere i suoi familiari.

Un'altra vittima dello strozzinaggio, al quale sarebbe stato imposto di restituire un prestito con un tasso del 240 per cento annuo, sarebbe stata aggredita con un tubo di acciaio da Antonino Greco e minacciata di morte. Padre e figlio, inoltre, avrebbero fermato l'auto di un conoscente, minacciando di ucciderlo con un bastone se non gli avesse dato 11.500 euro. La vittima sarebbe stata brutalmente picchiata per il rifiuto di pagare.

"Sulla base di alcune informazioni fiduciarie - ha detto il vice ispettore della squadra mobile Valerio Di Vita - abbiamo individuato le possibili vittime di un giro di usura anche in ragione di alcuni danneggiamenti che avevano subito". Le stesse vittime saranno sentite alla prossima udienza, fissata per il 7 aprile.

Il pm Camilleri, inoltre, ha chiesto ai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, di chiarire meglio il contenuto di alcune intercettazioni. Il tribunale si è riservato di chiedere al perito Giovanni Fontana ulteriori approfondimenti.

Paolo Greco, peraltro, nelle scorse settimane, è stato condannato a 12 anni di reclusione per l'accusa di avere sparato all'indirizzo di tre tecnici che stavano collocando, di notte, in incognito, le microspie nell'ambito di questa inchiesta. 

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