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Mafia, l'inchiesta sui clan di Licata e Campobello approda al riesame

Oggi sono state discusse tre posizioni, fra cui quella dell'ex consigliere comunale Giuseppe Scozzari di cui la difesa chiede la scarcerazione: il 2 agosto tocca al presunto boss Angelo Occhipinti

"Non c'è stato alcun accordo fra l'ex consigliere comunale Giuseppe Scozzari e il presunto capomafia di Licata, Angelo Occhipinti". L'avvocato Angelo Balsamo ha chiesto, questa mattina al tribunale del riesame, di annullare l'ordinanza cautelare che ha fatto finire, il 12 luglio, l'ormai ex consigliere agli arresti domiciliari per l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Scozzari, il 20 giugno, era stato sottoposto a fermo con l'accusa di avere messo a disposizione del capomafia Angelo Occhipinti i servizi sanitari all’ospedale San Giacomo d’Altopasso, dove aveva l’incarico di responsabile dell’ufficio tecnico, in cambio di voti per le amministrative dell’anno scorso in cui fu eletto. Un altro favore che, sostiene l'accusa, avrebbe fatto alla cosca licatese sarebbe stato quello di far valere il suo peso politico per regolarizzare la posizione amministrativa di un terreno riconducibile allo stesso Occhipinti e al quarantasettenne Raimondo Semprevivo, ex genero del primo. 

Scozzari era tornato libero perchè il gip di Agrigento, Stefano Zammuto, non aveva convalidato il fermo ritenendo che vi fosse solo la prova di una ricerca di voti da parte di Scozzari che, però, in cambio, non avrebbe dato nulla all'anziano boss che, intercettato si vantava di essere stato da sempre mafioso e di avere a disposizione, grazie a Scozzari, l'ospedale e i suoi medici.

Il gip di Palermo, Fabio Pilato, in seguito, accogliendo la richiesta dei pm della Dda Claudio Camilleri e Geri Ferrara, ha emesso la cosiddetta "ordinanza di rinnovazione", che segue il fermo, arrivando a conclusioni diverse dal primo giudice e applicandogli i domiciliari. Questa mattina l'avvocato Balsamo ha chiesto l'annullamento del provvedimento ai giudici del tribunale del riesame che si pronunceranno entro il primo agosto. 

In carcere sono finiti Vincenzo Bellavia, 34 anni; Angelo Graci, 31 anni; Angelo Occhipinti, 65 anni; Giuseppe Puleri, 39 anni; Raimondo Semprevivo, 47 anni; Gabriele Spiteri, 45 anni; Giuseppe Spiteri, 45 anni e Vincenzo Spiteri, 51 anni.

Questa mattina, l'avvocato Balsamo ha discusso pure le posizioni di Gabriele Spiteri e Graci, presunti affiliati mafiosi di Licata. Il 2 agosto sarà invece discusso il ricorso degli avvocati Giovanni Castronovo e Angela Porcello che chiedono la scarcerazione di Occhipinti. Il primo agosto tocca a tutti gli altri.

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