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Domenica, 1 Ottobre 2023
Operazione Mosaico / Favara

La faida sull’asse Favara-Belgio: inflitti due ergastoli

Carcere a vita per Antonio e Calogero Bellavia accusati dell’omicidio di Mario Jakelich: assoluzione per un altro delitto. Altre quattro condanne, prosciolto un settimo imputato

Ergastolo per i favaresi Antonio e Calogero Bellavia, 51 e 33 anni, accusati degli omicidi di Mario Jakelich, avvenuto nel settembre 2016 a Liegi, e dell’empedoclino Carmelo Ciffa, ucciso in pieno giorno a Favara il 26 ottobre del 2016 (per quest’ultimo delitto sono stati assolti). 

Assoluzione per non aver commesso il fatto, invece, per Calogero Gastoni, 41 anni di Agrigento, per il quale i pm avevano chiesto l’ergastolo per l’omicidio di Emanuele Ferraro, ucciso a Favara l’8 marzo del 2018. 

Lo ha disposto il gup tribunale di Palermo nell’ambito del processo, che si celebra col rito abbreviato, scaturito dall’operazione Mosaico, eseguita dalla Squadra Mobile di Agrigento che ha fatto luce sulla faida Favara-Liegi che ha portato ad almeno cinque omicidi e una dozzina di agguati falliti. 
 

A provocare la carneficina sarebbe stato l'omicidio dell'imprenditore Carmelo Bellavia, parente dei due imputati condannati oggi all'ergastolo e fiancheggiatore del boss Gerlandino Messina: la sua uccisione, avvenuta il 26 gennaio del 2015, ha aperto la strada a una rappresaglia fra due clan contrapposti. 

Il giudice ha disposto altre quattro condanne: 14 anni sono stati inflitti a Calogero Ferraro, ritenuto uno dei componenti del clan Bellavia; 5 anni e 4 mesi a Carmelo Nicotra, scampato ad un agguato nel maggio 2017 in via Torino a Favara, ma che non ha mai collaborato con la giustizia e ha sempre nascosto l’identità dei suoi attentatori; 6 anni a Gerlando Russotto (l’accusa ne chiedeva 16) e 40 mila euro di multa; 2 anni e 4 mesi, invece, sono stati inflitti all’imprenditore Salvatore Vitello, titolare di un camping e b&b a San Leone, accusato di ricettazione e incendio. Secondo l’accusa Vitello, proprietario di un camping a San Leone, avrebbe aiutato Carmelo Nicotra ad occultare e incendiare la Renault Modus utilizzata per accompagnare Carmelo Nicotra, vittima dell’agguato del maggio 2017, all’ospedale. 

Nell’inchiesta sono confluiti una serie di segmenti investigativi su un vasto giro di armi, droga ed episodi di criminalita’ connessi agli agguati. 

Quattro dei sei imputati attraverso i loro difensori (il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Barba, Salvatore Cusumano, Salvatore Virgone, Samantha Borsellino, Angelo Farruggia e Annalisa Russello) hanno scelto il giudizio abbreviato.

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