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Martedì, 23 Aprile 2024
Mafia

"Accusò il suo legale di brogli", falso pentito condannato a 4 anni per calunnia

L'avvocato Salvatore Pennica, in seguito alle rivelazioni dell'architetto Giuseppe Tuzzolino, subì pure una perquisizione da parte della Dda che cercava supporti informatici con materiale "scottante". Negli anni successivi le sue rivelazioni portarono pure a New York a caccia del superlatitante Matteo Messina Denaro

Quattro anni di reclusione oltre alla condanna al risarcimento dei danni e una provvisionale, ovvero un anticipo subito esecutivo, di 15.000 euro. Queste le decisioni del giudice monocratico del tribunale di Palermo, Ivana Vassallo, nei confronti dell'ex collaboratore di giustizia Giuseppe Tuzzolino, sconfessato da una serie di inchieste che lo hanno bollato come "falso pentito" venendo, poi, arrestato, condannato per calunnia ed estromesso dal programma di protezione.

La pena inflitta è la stessa chiesta, a conclusione della requisitoria, dal pubblico ministero Claudio Camilleri secondo cui l'architetto Tuzzolino, che in questo processo era accusato di essersi inventato brogli commessi dal suo ex legale Salvatore Pennica, "si era inventato di sana pianta gravi accuse all'indirizzo del legale cambiando versione quattro volte e ammettendo, di fatto, in un colloquio registrato da una collaboratrice dell'avvocato, di avere dichiarato il falso".

Tuzzolino è stato riconosciuto colpevole di calunnia nei confronti del suo ex legale, il noto penalista Salvatore Pennica. L'architetto lo avrebbe accusato falsamente di avere custodito su suo incarico, nel 2013, supporti informatici contenenti rivelazioni "scottanti" su politica, malaffare e corruzione a tutti i livelli.

Pennica, che si è costituito parte civile ed è stato assistito dall'avvocato Francesco Mirabile, si vide arrivare la squadra mobile e la Dda nelle sue abitazioni e nel suo studio a caccia dei supporti informatici mai trovati perchè, sostiene l'accusa, neppure esistevano. 

Tuzzolino, negli anni successivi, portò la Dda di Palermo a New York, in un lussuoso albergo, a caccia di un fantomatico hard disk contenente, addirittura, foto recentissime di Matteo Messina Denaro. Fu il primo, clamoroso, "flop" che fece riflettere gli inquirenti sulla consistenza e veridicità delle sue dichiarazioni.

Tuzzolino, 8 anni fa, fu sottoposto a fermo, insieme ad altre decine di persone nell'ambito di un'indagine che ipotizzava una complessa truffa nel rilascio delle licenze edilizie a Palma. In seguito ammise le sue responsabilità e fece consistenti rivelazioni su mafia, massoneria, corruzione e malavita di ogni ambito: un'ascesa rapida che lo portò persino a depore al processo, per concorso esterno in associazione mafiosa, a carico dell'ex governatore Raffaele Lombardo fino all'improvviso declino con l'arresto nel 2017.

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