rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mafia

Riina intercettato in carcere: "Papa Wojtyla era cattivo proprio, era un carabiniere"

E' quanto emerge dalle conversazioni intercettate in carcere dalla Dia tra il boss di Cosa nostra e l'esponente della Sacra corona unita, Alberto Lorusso. Riina contro il pontefice: "Sei un disgraziato, tu sei un prepotente, uno scellerato"

Per Totò Riina, Giovanni Paolo II avrebbe fatto un grandissimo errore a presentarsi ad Agrigento - a compiere cioè la visita del 9 maggio 1993 - e a permettersi di lanciare il suo storico anatema contro la mafia. Quel «Pentitevi!» che riecheggiò ben oltre la Valle dei Templi. E' quanto emerge dalle conversazioni intercettate in carcere dalla Dia tra il boss di Cosa nostra e l'esponente della Sacra corona unita, Alberto Lorusso, pubblicate oggi sul Giornale di Sicilia a firma di Sandra Figliuolo.

«Ha esortato i mafiosi a pentirsi - sintetizzano gli inquirenti riportando il contenuto delle affermazioni del boss del 14 novembre dell’anno scorso - i mafiosi sono gente educata, rispettosa, quindi era giusto che il Papa la smettesse di interessarsi di queste stravanganterie». «Non sei un Papa, - diceva ancora Riina dentro il carcere, mentre gli uomini della Dia ascoltavano le conversazioni - tu sei un disgraziato, tu sei un prepotente, uno scellerato». E «quello polacco era cattivo, era cattivo proprio, era un carabiniere».

Quando parla di Wojtyla il boss arriva addirittura ad immaginare di «sperimentare un’altra invenzione», ovvero una strage. Parole diverse, invece, per Papa Francesco, che secondo Riina «è buono, questo Papa è troppo bravo» e non piacerebbe alla Chiesa «perché a molti all’interno della Chiesa piace il potere». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riina intercettato in carcere: "Papa Wojtyla era cattivo proprio, era un carabiniere"

AgrigentoNotizie è in caricamento