Inchiesta "Minoa", il pubblico ministero chiede le condanne
Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto le condanne nell'ambito del processo che si celebra con il rito ordinario dinnanzi la seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento
Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto le condanne nell'ambito del processo "Minoa", che si celebra con il rito ordinario dinnanzi la seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento. Il magistrato Fernando Asaro ha chiesto otto anni di reclusione ciascuno per i tre imputati Paolo Miccichè, 36 anni, Giuseppe Terrasi, 38 anni e Gaspare Tutino, 40 anni, tutti di Cattolica Eraclea, accusati di associazione mafiosa.
La Corte d’Appello di Palermo aveva rimodulato le condanne per gli altri 5 imputati, che scelsero il rito abbreviato. Andrea Amoddeo e Francesco Manno, entrambi di Cattolica Eralclea, condannati in primo grado a 8 anni di reclusione, sono stati assolti; la pena per Domenico Marrella, di Montallegro, condannato in primo grado 12 anni di reclusione, è stata ridotta a 8; per Domenico Terrasi, di Cattolica Eraclea, condannato in primo grado a 18 anni, è stata ridotta invece a 12. L'inchiesta ''Minoa'', portata a termine dalla Dia di Agrigento nel novembre del 2009, riguardò i presunti componenti delle famiglie mafiose di Cattolica Eraclea, Montallegro e Ribera.