Il neo pentito Quaranta su politica, armi, forze dell'ordine e Matteo Messina Denaro
La confessione: "Non ho guadagnato nulla o meglio poco. Avevo una piccolissima rendita dalle estorsioni perché il profitto era molto basso. Qualcosa Fragapane mi dava per la droga, ma nell'ordine di 100, 200 euro"
"Il nome Fragapane è una specie di 'passaporto libero' dentro Cosa Nostra, intendo dire che basta dire che vai a nome di Fragapane e puoi fare ciò che vuoi". Giuseppe Quaranta - neo collaboratore di giustizia - parla così davanti ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Ed ha iniziato per ognuno degli indagati, nell'ambito dell'operazione antimafia "Montagna" - che è stata eseguita dai carabinieri e dalla Dda di Palermo lo scorso 23 gennaio -, a riferisce qualcosa. Ma non soltanto. Perché ha già parlato, e starebbe ancora parlando, anche di persone che non sono state indagate nell'ultima inchiesta della Dda.
Quaranta riferisce
"Calogerino Giambrone - fa mettere a verbale davanti ai magistrati - è uomo d'onore senza 'punciuta'. Fa estorsioni, tiene contatti con gli altri esponenti. Aveva un'azienda di camion per movimento terra e poi si è messo nel settore delle macchinette ed ha iniziato a 'disturbare' chiedendo di sistemarle e questo scompigliava le cose. Santo Sabella (l'ex sindaco di San Biagio Platani ndr.) l'ho conosciuto perché me lo ha presentato Giuseppe Nugara al quale era vicino. A Favara operano anche (omissis). Nella zona di Palermo ho conosciuto Tony Maranto e tramite lui ho conosciuto Franco Giordato di San Cono (Enna). Di Racalmuto conosco solo i fratelli Maurizio e Beniamino Di Gati". Ma a questa affermazione segue una pagina e mezza circa di omissis
Sindaco di Favara
"Il candidato a sindaco di Favara - prosegue Giuseppe Quaranta - è libero e non lo sceglie la famiglia mafiosa. Di singoli candidati che hanno chiesto voti non sono a conoscenza".
Forze dell'ordine
"Non sono a conoscenza di coinvolgimenti di appartenenti alle forze dell'ordine in contesti criminali" - dice il neo collaboratore di giustizia - .
Armi dal Belgio
"Sono a conoscenza del fatto che ci sono persone che si stanno muovendo per andare a comprare armi in Belgio, anche in relazione a dei conflitti che sono sorti per traffici di droga". Segue omissis.
Sempre senza soldi
"Non ho guadagnato nulla - ammette Giuseppe Quaranta - . O meglio poco. Avevo una piccolissima rendita dalle estorsioni perché il profitto era molto basso. Qualcosa Fragapane mi dava per la droga, ma nell'ordine di 100, 200 euro".
Matteo Messina Denaro?
I magistrati della Dda hanno letto prima una serie di nominativi e fatto vedere poi delle fotografie a Quaranta. Dopo aver sentito i nominativi, il neo collaboratore di giustizia ha dichiarato e fatto mettere a verbale: "Nessuno di questi soggetti è in grado credo di poter avere contatti con Matteo Messina Denaro, che si dice essere sempre il capo di Cosa Nostra".