"La legge sulle misure di prevenzione è incostituzionale", la Procura solleva il caso
Il pm Antonella Pandolfi, nell'opporsi alla mancata convalida dell'arresto del favarese Ignazio Sicilia, arrestato per avere incendiato gli arredi di un ristorante, chiede alla Cassazione di trasmettere gli atti alla Consulta
Appello al tribunale del riesame di Palermo per la mancata applicazione di alcuna misura cautelare e ricorso per Cassazione per la mancata convalida dell’arresto. Alla Suprema Corte, inoltre, viene chiesto di trasmettere gli atti alla Corte costituzionale per dichiarare l’illegittimità della norma che impone, genericamente, ai sorvegliati speciali di “vivere onestamente e rispettare le leggi”.
Il giudice non convalida l'arresto
Il pubblico ministero Antonella Pandolfi replica così, con un doppio ricorso, alla decisione del giudice monocratico Alessandro Quattrocchi che non aveva convalidato l’arresto del favarese Ignazio Sicilia, 43 anni, già coinvolto in passato nell’operazione antimafia San Calogero e arrestato il 12 novembre con l’accusa di avere incendiato, gli arredi esterni del ristorante “Maccicuni”, nella centralissima piazza Cavour, a Favara.
"Incendia gli arredi di un ristorante", incastrato da un filmato
L’arresto di Sicilia, difeso dall’avvocato Giuseppe Barba, non era stato convalidato dal giudice monocratico del tribunale di Agrigento Alessandro Quattrocchi poiché il titolo di reato contestato – ovvero violazione degli obblighi della sorveglianza speciale – “contemplava una prescrizione generica rispetto al titolo di reato – danneggiamento aggravato a seguito di incendio – non contestato dal pm Antonella Pandolfi nella richiesta di convalida”.