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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia Favara

Quaranta era stanco, l'intercettazione: "... Mi sono sdegnato la macchina dello stomaco"

Lo sfogo: "Se io faccio tutto questo non lo faccio per arricchirmi … lo faccio perché ho amici in carcere … amici qua in giro che sono appena usciti dal carcere e non si sono nemmeno potuti muovere … e non possono nemmeno fare la spesa …"

Si era stancato. Ad ammetterlo, confessandolo a Giuseppe Nugara, 52 anni, di San Biagio Platani (anche lui arrestato nell'ambito dell'inchiesta antimafia "Montagna"), è stato - secondo quanto emerge da un'intercettazione del 28 maggio del 2014 - lo stesso favarese cinquantenne.

"Mi sono sdegnato la macchina dello stomaco" 

Quaranta – secondo le ricostruzioni di investigatori e inquirenti – confidava al suo interlocutore di essersi stancato di dover cercare, in maniera ossessiva, il denaro per conto degli appartenenti a Cosa Nostra e soprattutto per le famiglie che hanno un loro componente detenuto: “… sai qual è il discorso Pinù? … mi sono sdegnato la macchina dello stomaco … andare ad inseguire sempre soldi per qua e per la … mi sono stancato”.

"Non lo faccio per arricchirmi ... ho amici in carcere"

“Se io faccio tutto questo non lo faccio per arricchirmi … lo faccio perché ho amici in carcere … amici qua in giro che sono appena usciti dal carcere e non si sono nemmeno potuti muovere … e non possono nemmeno fare la spesa … perché noi altri siamo messi sempre sotto”. Nell’intercettazione del 29 maggio del 2014, il favarese cinquantenne Giuseppe Quaranta rimprovera – stando a quanto viene ricostruito nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Montagna” – Calogero Principato, 27 anni, di Favara, (posto agli arresti domiciliari sempre nell'ambito dell'inchiesta "Montagna") per il presunto mancato pagamento dello stupefacente ricevuto.

"Cosa Nostra si deve adeguare ai tempi"

In un'altra intercettazione finita nell'ordinanza "Montagna", Giuseppe Quaranta e Calogerino Giambrone, 56 anni, di Cammarata criticavano la complessità dei passaggi che l’organizzazione impone a causa del fatto che vi sono più province mafiose coinvolte. Giambrone: “Io … sto avendo una delusione caro mio .. con il sistema .. che non riesco a capire … perché tutti questi passaggi … queste cose .. e non c’è niente che quaglia (concretizza) …”. Quaranta: " … il sistema lo hanno capito … 40 anni prima di noi a Reggio Calabria .. hai visto che c’è … tutti questi ci sono … sono di passaggio … per la sopra dice … che dobbiamo fare questo … e facciamo una società, una Srl … iniziamo a fare cose qua … non dobbiamo disturbare … tu devi capire quello che ti dico io ah..”. Secondo la ricostruzione del Gip, Quaranta sosterrebbe che “Cosa Nostra si debba adeguare ai tempi e fare come la ‘Ndragheta che di fatto ha delle vere e proprie società che investono il denaro proveniente dalle attività illecite reinvestendolo”.

 

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