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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia Favara

Mafia, i verbali del pentito Quaranta al procedimento per la confisca dei beni di Scariano

Li ha prodotti la difesa per smentire la vicinanza dell'imprenditore 66enne a Cosa Nostra: "Mai tirato in ballo dall'ex capomafia"

I verbali del pentito Giuseppe Quaranta approdano nel procedimento di prevenzione in cui si discute della richiesta di confisca dei beni dell’imprenditore favarese Giuseppe Scariano. Sono stati prodotti dalla stessa difesa, affidata agli avvocati Angela Porcello ed Enrico Quattrocchi, perché i legali ritengono che possa scagionare lo stesso uomo di affari a cui la Dia, nelle scorse settimane, ha sequestrato beni per tre milioni di euro su ordine della sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento.

I sigilli sono stati messi a 14 fabbricati, 25 terreni, quote di altri 26 terreni, tre società di capitale e relativi compendi aziendali, una quota societaria di un consorzio e un rapporto finanziario. Ieri mattina, davanti ai giudici della seconda sezione penale, dove si sta discutendo circa la richiesta di confisca, la difesa ha prodotto il primo verbale con cui l’ex capomafia di Favara ha avviato il suo percorso di collaborazione con la giustizia.

“L’ex capo della famiglia mafiosa di Favara – hanno spiegato i legali – nel primo verbale con cui fa nomi e cognomi di tutti gli affiliati mafiosi e gli avvicinati a Cosa Nostra non lo nomina mai”. E poi, ancora, è stata prodotta l’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Montagna (“la più grossa degli ultimi anni dove non è stato mai indagato o sfiorato”) e gli atti dell’inchiesta della Dda sulle presunte irregolarità nella costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle che è stata archiviata.

Il pubblico ministero della Dda, invece, ha chiesto un termine per fare un’ulteriore produzione di documenti. Si torna in aula il 21 novembre. Nella prossima udienza potrebbero esserci anche le conclusioni di pm e difesa. 
 

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