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Mafia Favara

"Col passato ho chiuso e studio per diplomarmi", ex braccio destro del boss chiede di tornare libero

Pasquale Alaimo, 51 anni, dopo 13 anni di carcere propone ai giudici di "condonargli" la sorveglianza speciale

“Sono stato dieci anni in carcere lontano dalla Sicilia, ho tagliato i rapporti con tutti e adesso ho cambiato vita. Mi sono iscritto a scuola e voglio diplomarmi. Col passato ho chiuso”: Pasquale Alaimo, l’ex netturbino favarese, adesso cinquantunenne, ex “fedelissimo” del boss Maurizio Di Gati, chiede ai giudici di farlo tornare un uomo completamente libero.

Dopo aver finito di scontare la condanna a tredici anni di carcere per associazione mafiosa, inflitta nel processo “Camaleonte”, la prima maxi inchiesta scattata una settimana dopo l’arresto dell’ex capo provinciale di Cosa Nostra, Alaimo è sottoposto alla sorveglianza speciale. I giudici del tribunale di Agrigento gli hanno inflitto tre anni di misura di prevenzione. Si tratta di un provvedimento, destinato alle persone ritenute socialmente pericolose, che impone delle restrizioni della libertà personale come l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e il divieto di uscire da casa negli orari serali. Alaimo, attraverso il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Barba, spiega di avere cambiato vita e di non essere più socialmente pericoloso.

Questa mattina, davanti ai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, si è aperto il procedimento che continuerà ed entrerà nel vivo il 15 gennaio. Alaimo, che fa presente di essersi iscritto a una scuola serale e di avere intrapreso un percorso di netta inversione rispetto al passato, ha già scontato due anni di sorveglianza speciale e gliene resta un altro anno che chiede gli venga cancellato. 

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