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Mafia Favara

Faida sull'asse Belgio-Favara, accertamenti sulle armi sequestrate a Russotto

Sono iniziati gli esami di laboratorio finalizzati a cercare impronte e verificare se sono state usate per l'agguato a Carmelo Nicotra

I plichi con le armi, le munizioni e la stoffa che era stata usata per avvolgerle sono stati aperti e ispezionati alla presenza di difensori e consulenti di parte. Adesso saranno passate al setaccio, a caccia di impronte e riscontri di tipo balistico, nel laboratorio di genetica forense della Questura di Palermo: dopo il prelievo salivare nei confronti di tutti gli indagati, sono iniziati gli accertamenti sul fucile e sulla pistola sequestrati, lo scorso agosto, al favarese Gerlando Russotto, 29 anni, arrestato con l'accusa d'aver preso parte ad un agguato - in Belgio - ai danni del ristoratore Saverio Sacco. Il sospetto degli inquirenti è che le armi possano essere state utilizzate per l'agguato fallito ai danni del favarese Carmelo Nicotra, 36 anni, avvenuto il 23 maggio del 2017, in via Torino, a Favara. Un agguato di stampo mafioso i cui contorni sono ancora compiutamente da mettere a fuoco come tanti altri aspetti della vicenda. 

Si cercano impronte sulle armi sequestrate a Russotto

Nel registro degli indagati, nel novembre dell'anno scorso, sono finiti: Calogero e Antonio Bellavia di 28 e 45 anni, Calogero ed Emanuele Ferraro, di 40 e 41 anni e Carmelo Vardaro di 40 anni. Su di loro pende l’accusa di tentato omicidio aggravato e ricettazione. L'8 marzo la scia di sangue si è ulteriormente allungata con l'omicidio di Emanuele Ferraro. Nelle settimane scorse la Dda ha iscritto sul registro degli indagati prima Russotto e poi altre due persone: sono i favaresi Francesco Di Benedetto, 28 anni e Michelangelo Bellavia, 30 anni. 

Due nuovi indagati della Dda

Per tutti gli indagati (difesi dagli avvocati Salvatore Virgone, Salvatore Pennica e Giacomo La Russa, Nicotra in qualità di parte offesa è assistito da Salvatore Cusumano) è stato disposto il prelievo salivare e adesso sono iniziati gli accertamenti sulle armi. Già da tempo, il fascicolo è stato accorpato con quello per l’omicidio di Carmelo Ciffa, operatore socialmente utile di 42 anni, freddato il 26 ottobre del 2016 davanti a un supermercato in corso Vittorio Veneto, a Favara. 

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