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Stiddra / Campobello di Licata

Evase da Rebibbia durante le riprese di un film, estradato dalla Spagna Gioacchino Gammino

Il campobellese aveva a suo carico un provvedimento di cattura dal 2002 quando, confondendosi con il flusso dei visitatori che facevano visita ai parenti, riuscì ad uscire dalla casa circondariale

Estradato dalla Spagna, il latitante Gioacchino Gammino, boss mafioso della "Stidda", arrestato lo scorso 17 dicembre a Galapagar, una piccola cittadina alla porte di Madrid, dagli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia in collaborazione con l'Udico della Polizia Nazionale spagnola, è in Italia. Gammino di 62 anni era inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi. 

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Il 26 giugno del 2002 Gammino si rese protagonista di una rocambolesca evasione compiuta da Rebibbia durante le riprese di alcune scene di un film che si stavano girando all'interno del carcere romano. Nel film un detenuto si doveva arrampicare su un muro urlando, agitandosi e rifiutandosi di scendere. Gammino, approfittando dell'azione diversiva dovuta alla confusione che si era creata con l'arrivo della troupe, riuscì infatti ad evadere confondendosi con il flusso dei visitatori che stavano facendo visita ai parenti detenuti. 

Il campobellese aveva quindi a suo carico un provvedimento di cattura dal 2002. Era stato arrestato, per la prima volta, nel 1984 nell'ambito del procedimento "Abbate+76", poi sfociato nel primo maxi processo a Cosa Nostra a Palermo. Venne indagato, allora, dal giudice istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata ad un traffico di droga. 

L'omicidio per il quale venne condannato all'ergastlo risale al 1989, vittima Giovanni Smiraglia che fu ucciso per errore. 

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