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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mafia

"Estorsioni mafiose a imprenditori", chiesto nuovo rinvio a giudizio per 50enne

Sul banco degli imputati, dopo l'annullamento del primo processo, Liborio Militello

Riparte giovedì, davanti al gup di Palermo, Fabrizio Molinari, l’udienza preliminare a carico di Liborio Militello, 50 anni, accusato di tre episodi di tentata estorsione con metodo mafioso a carico di due imprenditori agrigentini, Ettore e Sergio Li Causi, padre e figlio che da decenni gestiscono alcune imprese che operano nell’edilizia. Militello era stato arrestato, l’8 novembre del 2016, insieme al boss di Villaseta Antonio Massimino, tornato libero dopo avere scontato la condanna per mafia inflitta nell’ambito dell’inchiesta San Calogero. Militello, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Carmelita Danile, dopo che ne era stato chiesto il rinvio a giudizio, era tornato libero per un vizio di forma.

All’origine del provvedimento vi è un disguido nell’invio delle notifiche del processo. Militello aveva modificato il collegio difensivo ma le notifiche non erano state rinnovate integralmente. L’avvocato Castronovo lo aveva eccepito lo scorso 20 ottobre, all’apertura dell’udienza preliminare, e il gup aveva restituito gli atti al pm, azzerando il procedimento, con la conseguenza che Militello, tre settimane più tardi, è uscito dal carcere. Il termine decorre, infatti, se entro un anno dalla misura cautelare non si arriva al rinvio a giudizio o all'ammissione al giudizio abbreviato: in questo caso, invece, si doveva ripartire dalla nuova richiesta di rinvio a giudizio che è stata formulata per la seconda volta nei giorni scorsi e la nuova udienza preliminare è stata fissata per giovedì. Il giudice gli ha applicato il divieto di dimora in provincia di Agrigento. 

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