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Venerdì, 29 Marzo 2024
I dettagli

"Non ci sono arresti in vista": così il maresciallo tranquillizzava l'avvocato-boss

Agli atti dell'inchiesta che ha fatto finire in carcere il sottufficiale Gianfranco Antonuccio i contatti con l'ex penalista Angela Porcello che insieme al compagno Giancarlo Buggea avrebbe gestito il mandamento. La donna teme una retata ma viene tranquillizzata. A loro carico una nuova indagine per corruzione aggravata

"Per capire cosa c'era nell'aria non è che non mi sono firriata... a destra e a manca... sopra e sotto. Mi sono rivolta a uno che prima era a Naro e ora è a Licata". Il maresciallo Gianfranco Antonuccio, finito in carcere con l'accusa di avere chiesto soldi a pregiudicati e imprenditori in cambio di informazioni e protezione, avrebbe pure dato delle informazioni riservate all'avvocato-boss Angela Porcello.

Il 13 settembre del 2019 la professionista discuteva nel suo studio legale, trasformato in quartier generale del mandamento di Canicattì, col capomafia di Ravanusa Luigi Boncori: gli ambienti di Cosa Nostra sono agitati dai boatos di arresti e retate che avrebbero dovuto colpirli. La penalista cerca di avere conferme e si rivolge a "uno di Licata che prima era a Naro".

L'uomo contattato dall'avvocato-boss rassicura: "Non ci sono operazioni in corso sul territorio". Non sarà un caso se, il 2 febbraio del 2021, quando l'avvocato Porcello e il compagno mafioso Giancarlo Buggea finiscono in carcere nell'operazione Xydi, che ha colpito l'ultima rete di fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, il Ros di Palermo - che indagava sul collega - neppure avvisa le forze dell'ordine del territorio per eseguire l'ordinanza cautelare.

Il Ros, che indagava sul mandamento di Canicattì e sul ruolo centrale della coppia Porcello-Buggea, ipotizza subito che si tratti di Antonuccio (che appena un mese fa ha ricevuto un riconoscimento dal suo comando provinciale) per il riferimento geografico (il sottufficiale prima era stato alla stazione di Naro) e per i precedenti contatti telefonici fra i due.

Il 25 maggio, dopo l'arresto e il tentativo di pentimento sostanzialmente naufragato, la stessa Angela Porcello conferma e aggiunge: "Si, quando parlavo con Boncori mi riferivo ad Antonuccio. In una circostanza chiese 1.500 euro a Buggea per chiudere un occhio sui controlli quando era sottoposto alla sorveglianza speciale". 

Corruzione aggravata dal favoreggiamento mafioso e traffico di droga: altre indagini su Antonuccio

Antonuccio è stato arrestato con l'accusa di induzione indebita a dare denaro e rivelazione di segreto di ufficio: sul suo conto, tuttavia, pendono accuse ben più gravi. Innanzitutto quella di corruzione aggravata, a carico anche della coppia Buggea-Porcello, legata alla presunta consegna di 1.500 euro. 

L'inchiesta è ancora in corso ma i pm ribadiscono lo scetticismo verso le rivelazioni dell'ex avvocato il cui inserimento nel programma di protezione è stato bocciato. 

Parallelamente, secondo quanto si legge negli atti, "sono emersi ulteriori elementi su Antonuccio nel corso di un'indagine, iniziata nel dicembre del 2020, su un'associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga". I pm precisano che "l'indagine è ancora pienamente in corso e, quindi, non ostensibile". 

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