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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le dichiarazioni / Cianciana

Omicidio Passafiume, in aula Sciara si proclama innocente: “Se fossi io il vero colpevole chiederei scusa adesso”

Il delitto, che risale all’ormai lontano 1993, è considerato uno dei gialli ancora irrisolti della storia recente agrigentina. La vittima venne freddata nel giorno del suo anniversario di matrimonio

“Il colpevole dovete cercarlo altrove. Se fossi io l’autore del delitto chiederei scusa adesso”: con queste parole l’ergastolano Filippo Sciara si difende in aula davanti ai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara. E’ lui l’unico imputato per l’omicidio di Diego Passafiume, ucciso nell’ormai lontano 22 agosto del 1993 nel giorno del suo anniversario di matrimonio. Venne freddato con un colpo di fucile al viso.

Sciara ha risposto alle domande del suo avvocato Carmelo Terranova dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti contestati.

Diego Passafiume, secondo quanto hanno accertato le indagini, non si sarebbe piegato alle regole che le cosche volevano imporre nella gestione degli appalti e dei sub-appalti. Si occupava di movimento terra e negli ultimi anni della sua vita stava cercando di espandersi.

Nel periodo tra la fine degli anni '80 e gli inizi del '90, il territorio della bassa Quisquina, grazie all'incremento dei lavori edili - gli appalti per le case popolari, il rifacimento di strade provinciali, la diga Castello - è stato oggetto di pressioni da parte degli esponenti di Cosa nostra. Il suo omicidio maturerebbe in questo contesto. 

Il giorno del suo anniversario di matrimonio - il 22 agosto di 28 anni fa - Diego Passafiume e la moglie avevano deciso di festeggiarlo insieme trascorrendo la giornata nella casa di campagna del cognato a Cianciana, dove l'imprenditore aveva da poco acquistato un terreno da adibire al deposito dei mezzi.

Mentre era a bordo della sua vettura insieme alla moglie, alla suocera, alla nipote e ai suoi due piccoli figli, Passafiume decise di fermarsi un attimo per far vedere il terreno alla suocera, quando fu affiancato da una macchina con a bordo quattro uomini: uno di questi imbracciò un fucile da caccia, esplodendogli contro i primi due colpi al petto, per poi finirlo con una fucilata al volto. 

Il fratello ha raccontato del clima pesante attorno all'attività imprenditoriale dell'imprenditore Diego Passafiume che subì danneggiamenti e tentativi di condizionamenti.

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