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Determinanti le intercettazioni: "Agrigento è più seria…di palermitani ce n’erano una decina affidabili…non ci sono più"

Le telecamere dei carabinieri hanno registrato incontri e riunioni segrete, evidenziando l'attuale interconnessione tra i capi mandamento, i boss delle famiglie mafiose di quasi tutte le province siciliane e persino esponenti delle ‘ndrine calabresi

Intercettazioni telefoniche e ambientali, sistemi di localizzazione satellitare e soprattutto l'instancabile attività di indagine vecchio stile - fatta con pedianamenti e servizi di osservazione - hanno reso possibile l'operazione antimafia "Montagna" che, stanotte, ha portato all'esecuzione di 57 ordinanze di custodia cautelare richieste dalla Dda e firmate dal Gip del tribunale di Palermo. 

Ben 76 gli indagati, ecco tutti i territori coinvolti 

Le telecamere dei carabinieri hanno registrato incontri e riunioni segrete, evidenziando la completa ed attuale interconnessione tra i capi mandamento, i boss delle famiglie mafiose di quasi tutte le province siciliane e persino esponenti delle ‘ndrine calabresi. Emblematica è l’intercettazione captata durante un summit, nella quale i boss dicono: “La provincia di Agrigento è più seria…di palermitani ce n’era una decina affidabili…non ci sono più..io posso arrivare a Corleone che sono ancora persone con la testa sulle spalle. Persone che ti dicono una cosa ed è una cosa!”.

Colpiti i mandamenti e le "famiglie", 57 arresti 

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