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Niente test del Dna per Bellavia, unificati i fascicoli di Ciffa e Nicotra

I pm della Dda, Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra, hanno chiesto a due indagati di sottoporsi volontariamente ai controlli

Un prelievo di dna con un tampone salivare da confrontare con un mozzicone di sigaretta trovato nei pressi del luogo di un agguato. I pm della Dda, Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra, hanno chiesto a due indagati di sottoporsi volontariamente ai test.

La faida sull'asse Belgio-Favara, fissati gli accertamenti tecnici per due agguati

Per uno dei due la risposta è stata negativa. Adesso si proverà col secondo e il passo successivo sarà la richiesta al gip che potrebbe disporlo coattivamente. Sembra arrivata al punto decisivo l’inchiesta per l’omicidio dell’empedoclino Carmelo Ciffa, operatore socialmente utile di 42 anni, freddato il 26 ottobre del 2016 davanti a un supermercato in corso Vittorio Veneto, a Favara, mentre potava alcune palme, e per l’agguato a Carmelo Nicotra, 35 anni, ferito a colpi di arma da fuoco la sera del 23 maggio nel suo garage di Favara.

Omicidio Ciffa e agguato a Nicotra, slittano gli accertamenti tecnici

I fascicoli sono stati unificati ed evidentemente la faida non si è conclusa perché nella lista degli indagati per l’agguato fallito a Nicotra, c’era pure Emanuele Ferraro, la quarta vittima della lunga scia di sangue che scorre sull’asse Belgio-Favara e forse non è neppure casuale la circostanza che lo stesso Nicotra si sia trasferito proprio in Belgio. Ieri mattina la squadra mobile su incarico della Dda ha chiesto formalmente a Bellavia di sottoporsi al prelievo salivare e la risposta dell’indagato, assistito dal suo difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, è stata negativa. Nelle prossime ore – probabilmente già domani – sarà ripetuta la stessa procedura per lo zio Antonio (difeso dall’avvocato Maria Alba Nicotra). Entrambi si trovano in carcere per la detenzione di due pistole illegali, una delle quali è risultata rubata a Nicotra. Tutti i fatti di sangue, sconfinati anche in Belgio dove sono stati uccisi un favarese e un empedoclino, sembrano legati da un unico filo comune.

Omicidio Ferraro, si cerca di ricostruire il percorso della Y10

A rafforzare la tesi degli inquirenti, secondo cui il movente sarebbe legato a un contrasto sui traffici di droga, di recente ci ha pensato anche il neo collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta che ha raccontato ai magistrati come, a Favara, per risolvere questi contrasti "ci si stava organizzando acquistando armi". Difficile non mettere in correlazione tutti gli elementi.

L'auto usata dai killer è stata trovata incendiata

L’indagine è adesso collegata anche con quella per l’omicidio Ferraro visto che l’inchiesta è stata subito assegnata alla Dda e la squadra mobile ha convocato una serie di persone vicine a Nicotra, alcune delle quali sono state sottoposte alla prova dello Stub, test scientifico che rileva la presenza di polvere da sparo nella mano nelle ore successive all’utilizzo di una pistola. Il 26 aprile, dopo vari rinvii, nel Gabinetto regionale della polizia scientifica di Palermo, si dovranno eseguire gli accertamenti irripetibili su alcuni reperti sequestrati sulle scene degli agguati oltre agli esami tecnici finalizzati alla ricerca di “impronte papillari latenti" su un pacchetto di sigarette Marlboro trovato su uno dei luoghi degli agguati. Sugli indagati (difesi dagli avvocati Salvatore Pennica, Maria Alba Nicotra e Salvatore Virgone; Nicotra nella doppia veste di indagato di favoreggiamento e riciclaggio e persona offesa è assistito dal legale Salvatore Cusumano) pende l’accusa di tentato omicidio aggravato e ricettazione con l’aggravante del metodo mafioso. Il prelievo del Dna sui Bellavia, secondo gli inquirenti, potrebbe fare quadrare il cerchio.

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